In casa 5 stelle proseguono gli incontri tra il presidente del Movimento, Giuseppe Conte, e i rappresentanti di categoria, per raccogliere impressioni e critiche alla legge di Bilancio. Il giorno dopo il faccia a faccia con il segretario della Cgil Maurizio Landini, a Campo Marzio oggi è stato il turno del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, rimasto a colloquio con l’ex premier per circa un’ora e un quarto.
“Senza voler forzare le valutazioni di Confindustria, mi sembra di poter dire che condividiamo la mancanza di visione di questa manovra”, ha detto Conte lasciando la sede del movimento. Tra le preoccupazioni più grandi del presidente pentastellato c’è “la mancanza di investimenti nel Sud e nel Mezzogiorno d’Italia”. Una criticità che Conte lamenta ricordando “alcuni pilastri” su cui il suo governo “aveva lavorato, come le Zes, le zone speciali per incentivare gli investimenti in alcuni territori”.
Altro tema caldo del confronto è stato quello della “cintura di protezione” per le fasce deboli: “Con Confindustria c’è la condivisione della necessarietà di un sistema di protezione sociale – osserva Conte -. Non ha alcun senso, se addirittura non prevedi nessun investimento per il Sud, smantellare il sistema di protezione sociale per le persone in assoluta povertà e difficoltà”.
Dal canto suo, Bonomi, intervenendo in conferenza stampa nella sede della Stampa Estera, non scende troppo nei particolari del confronto con l’ex presidente del Consiglio, parlando genericamente di “incontro interessante”. “Ci siamo confrontati sui temi più attuali – ha detto il presidente di Confindustria – noi abbiamo espresso le nostre idee su come migliorare la legge di bilancio. Con Conte abbiamo sempre avuto un confronto molto rispettoso, magari non abbiamo condiviso le stesse idee ma c’è sempre stato grande rispetto”.
Concluso l’incontro con Bonomi, Conte ha attraversato via del Corso per raggiungere la piazza in cui si sono ritrovati gli aderenti alla class action nazionale costituita da piccole e medie imprese edili impegnate nel chiedere lo sblocco delle cessioni dei crediti fiscali legati al superbonus. Da qui il leader del Movimento 5 stelle non ha risparmiato ancora una volta pesanti stoccate al governo, e in particolare al partito della premier Meloni, “colpevole” di aver voltato le spalle agli edili: “Fratelli d’Italia era unita fino a pochi mesi fa, quando era all’opposizione, nel difendere il superbonus e adesso che sono andati al governo si girano dall’altra parte. Non è un problema che riguarda loro? È troppo comodo fare opposizione così”. Conte, salutato con grandi applausi dalla piazza, ha quindi preso in consegna una petizione con oltre 20mila firme portandola materialmente a Palazzo Chigi. “Qualcuno dice che ‘incendio le piazze’ – risponde polemicamente al ministro Crosetto -, oggi sono qui per metterci la faccia e placare gli animi di una piazza che rischiava di agitarsi. Noi – conclude – stiamo dando risposte con i nostri emendamenti per sbloccare la situazione di 40.000 aziende che sono a rischio di fallimento, e migliaia e migliaia di privati cittadini che hanno i cassetti pieni di crediti e non riescono a finire i lavori”.
(Andrea Tuttoilmondo – LaPresse)