Pnrr, Mattarella: l’impegno con l’Unione Europea va onorato, nell’interesse dell’Italia

Albania, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita ufficiale a Tirana (AP Photo/Franc Zhurda)

Al Piano nazionale di ripresa e resilienza è “legato il futuro del Paese ben oltre il suo termine di attuazione”, fissato nel 2026, e dunque l’impegno che l’Italia ha assunto con l’Unione Europea “va, ovviamente, onorato”, nonostante le “sottese difficoltà”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apre all’Autonomia differenziata chiesta soprattutto dalle Regioni del Nord e appoggiata dal ministro leghista per gli affari regionali Roberto Calderoli, seppur ‘condizionata’ alla garanzia dei diritti civili sociali su tutto il territorio nazionale, ma avverte il Governo sul Pnrr: necessario è “completare il programma di riforme”, considerando “un’assoluta priorità gli obiettivi individuati dal Piano per far crescere l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’uguaglianza”. Una sfida fondamentale, davanti alla quale, rimarca il Capo dello Stato, è “richiesto l’impegno convergente delle istituzioni e di tutte le forze politiche e sociali”. Un appello alla responsabilità di tutti che non sfugge alla premier Giorgia Meloni. “Condivido le parole del presidente Mattarella” dice Meloni al termine del vertice sui Balcani a Tirana. Il governo “dall’inizio del suo mandato – assicura la leader FdI – sta lavorando in maniera incessante sul tema del Pnrr. Sono risorse importanti, e in una fase difficile come quella nella quale ci troviamo è importante che queste risorse arrivino a terra” se ci sono una serie di questioni aperte “a cominciare dai costi delle materie prime”.

Al programma di riforme e investimenti condiviso con la Commissione Ue “è legato il futuro del Paese” e questo “ben oltre il termine di attuazione del 2026”, mette in chiaro il Capo dello Stato nel suo intervento alla giornata conclusiva del Festival delle Regioni e delle Province autonome, in scena alla Villa Reale di Monza. Proprio quando erano in via di superamento le conseguenze della pandemia, infatti, l’irrompere della guerra in Ucraina ha innescato una nuova crisi economica e sociale. Fatto, osserva l’inquilino del Colle, che rende più evidente come siano in corso “trasformazioni epocali” e si prospetti “un nuovo assetto economico”, incentrato su “digitalizzazione, innovazione, transizione ecologica e coesione sociale”. Di fronte a questo scenario “le disuguaglianze tra le persone e i territori costituiscono le più gravi fonti di inefficienza economica e “il Pnrr – evidenzia ancora Mattarella – consente di affrontarle in modo nuovo, integrando politiche per la crescita e politiche di coesione”.

Nell’attuazione del piano, poi, anche le Regioni saranno chiamate a fornire un importante contributo: “Il prossimo anno – infatti – si entrerà nel vivo degli investimenti” e i “massicci finanziamenti erogati dalla Commissione europea sono destinati esattamente ad accelerare l’infrastrutturazione del Paese colmando i divari, a partire da quello tra il Nord e il Meridione”. Certo “non dobbiamo nasconderci – ammette il presidente – le difficoltà sottese a questo impegno, che coinvolge tutti i livelli di Governo” e legate alla ridotta capacità di spesa e di assunzioni delle pubbliche amministrazioni a causa delle “ristrettezze di bilancio”. Ma per quello che il presidente della Conferenza dei governatori, Massimiliano Fedriga, ha definito “un momento straordinario di potenziale sviluppo” del Paese “la leale collaborazione e la disponibilità al dialogo, al confronto e alla collaborazione che le Regioni manifestano meritano di essere fatte proprie da tutti – chiosa -, nell’interesse dell’Italia”.

(LaPresse)

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