Due soldati sono rimasti feriti in raid aerei israeliani che nelle prime ore di martedì hanno colpito vicino a Damasco, la capitale della Siria. Lo riferisce l’esercito siriano, aggiungendo che sono state anche registrate “perdite materiali” e che le difese aeree siriane hanno intercettato e abbattuto alcuni missili. Israele non ha rilasciato alcun commento.
Non ha fornito dettagli. Si tratta del primo attacco di questo tipo da oltre un mese. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, osservatorio dell’opposizione con sede nel Regno Unito, gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira un magazzino nel sobborgo di Sayyida Zeinab, uccidendo tre “cittadini non siriani” che erano affiliati al gruppo militante libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran. L’Osservatorio aggiunge che gli attacchi aerei hanno preso di mira posizioni di milizie sostenute dall’Iran e alleate del governo siriano. L’ultimo attacco israeliano in Siria risale al 13 novembre, quando il bilancio fu di 2 soldati siriani uccisi e 3 feriti in una base aerea nella provincia di Homs.
Negli ultimi anni Israele ha effettuato centinaia di attacchi contro obiettivi all’interno di zone della Siria controllate dal governo, ma raramente riconosce o discute operazioni specifiche. In passato i leader israeliani hanno riconosciuto di aver colpito obiettivi in Siria e altrove, in quella che è a loro dire una campagna volta a sventare tentativi iraniani di contrabbandare armi a gruppi come il libanese Hezbollah o a distruggere depositi di armi.
(LaPresse/AP)