NAPOLI – ‘Giallo’ in pieno centro storico. Un 28enne precipita nel vuoto da un palazzo e muore. Lavorava da meno di due anni nella storica pizzeria Sorbillo in via Toledo.
Alle quattro di notte gli agenti delle Volanti si precipitano in via Duomo, per raccogliere le prime informazioni. Ma serve l’intervento della Scientifica per avviare i rilievi: il ragazzo è caduto dal quarto piano dell’edificio. Gli investigatori identificano la vittima: Eduardo Granato. Abitava a Montesanto. Perché era lì? Secondo le dichiarazioni raccolte dagli inquirenti, in via Duomo non ha parenti, né amici. E’ il primo elemento a insospettire. Anche la dinamica è poco chiara. Non ci sono testimoni. Tanto che la Procura ipotizza un incidente. Qualcosa è accaduto l’altro ieri notte, che le forze dell’ordine provano a ricostruire. Di certo ora tendono a escludere il gesto estremo. Tanto che la magistratura apre una inchiesta, sequestra la salma e dispone l’autopsia. Gli accertamenti sono in corso. Ma proviamo a esaminare qualche dettaglio.
I primi ad arrivare in via Duomo sono stati gli specialisti della Scientifica e hanno raccolto pochi elementi, ‘non del tutto compatibili’ con il suicidio. Quando dicono così, significa che pensano non si tratti di un gesto estremo.
Per tutti era una persona normale, nell’ultimo periodo era un po’ giù di morale. Un bravo ragazzo, come tanti. Nessuna intemperanza. Lavorava nella pizzeria Sorbillo in via Toledo da un paio d’anni.
Cosa è successo l’altro ieri notte? C’è un punto fermo nell’indagine: in via Duomo non ha alcun parente, né amici, nessun collegamento. E gli inquirenti stanno cercando di capire perché fosse andato lì nel cuore della notte. La pista del suicidio non regge. E’ la meno credibile, dopo i rilievi effettuati dalla Scientifica.
Ci sono molti aspetti da chiarire. Non solo sulla dinamica. Non altro, lui abitava a Montesanto. Tutt’altra zona della città. Ieri la polizia ha contattato amici e familiari, per raccogliere elementi. Ed è tornata sul posto.
Resta un ‘giallo’ da ricostruire per le forze dell’ordine. Le indagini del commissariato e della squadra mobile sono coordinate dalla procura della Repubblica.
I magistrati potrebbero disporre a breve nuovi accertamenti.