Napoli. Snobba l’alt e travolge militare, fermato 18enne di San Giovanni

Il carabiniere è ricoverato al Vecchio Pellegrini. Le sue condizioni sono migliorate nel pomeriggio

NAPOLI – Semina il panico tra le auto imbottigliate nel traffico, snobba l’alt e travolge un carabiniere, entrambi finiscono in ospedale e per qualche ora si teme il peggio. Per fortuna, le condizioni dei due sono migliorate nel pomeriggio. Ma è stata una mattinata di sangue, quella di ieri in corso Arnaldo Lucci, teatro dell’ennesima vicenda inquietante di violenza e follia urbana. Per il ferimento del carabiniere Luigi Visconti, nel pomeriggio sarà arrestato Christian Romano, 18enne residente in corso San Giovanni. Durante un posto di controllo nei pressi della stazione, il carabiniere è stato investito dal 18enne che viaggiava in sella ad uno scooter. Al giovane era stato intimato l’alt per alcune manovre azzardate compiute nel traffico. Il 18enne non ha rallentato, ma ha preso in pieno il militare. L’impatto è stato tale che il centauro – senza casco – ha compiuto un volo di diversi metri. Le loro condizioni sono state giudicate subito gravi. Il carabiniere è stato trasportato al Pellegrini, mentre il giovane veniva trasferito all’Ospedale del Mare. Intorno all’ora di pranzo la bella notizia, quando dai nosocomi sono state inoltrati i bollettini sulle condizioni di vita del 18enne e del carabiniere, Luigi Visconti, 40 anni da compiere oggi, residente a Calvizzano. Il pericolo di vita per entrambi è rientrato, ma i due sono stati trattenuti in ospedale per i dovuti accertamenti. Intanto il 18enne è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico ufficiale dai carabinieri della compagnia di intervento operativo del Reggimento Campania e dai colleghi della compagnia Stella. Al momento è piantonato in ospedale. Sotto choc le decine di testimoni che hanno assistito alla vicenda. Il carabiniere è stato soccorso da alcune persone presenti e dai passanti. Ha rischiato di rimetterci la pelle mentre svolgeva il suo lavoro.

“Intolleranza verso le divise, una tendenza che va invertita”

Un’intolleranza verso uomini e donne in divisa, la vera sfida che le istituzioni competenti devono affrontare e superare, al fine di invertire una tendenza sempre più allarmante a Napoli e non solo. E’ quanto invoca il Nuovo Sindacato Carabinieri attraverso le parole di Michele Capece, segretario per la regione Campania. “Chi indossa una divisa conosce bene le insidie che possono presentarsi mentre si svolge il servizio – commenta Capece – Sistematico per chi il servizio lo svolge su strada. Oggi è accaduto per l’ennesima volta a Napoli e solo la fortuna ha evitato che si registrasse una nuova tragedia. A preoccupare è l’età di coloro che mettono in atto simili atteggiamenti, nel caso di oggi un diciottenne che a bordo di uno scooter, intollerante alle più basilari regole di rispetto civico, sfrecciava tra le auto e le persone mettendo a rischio l’incolumità pubblica. Una pattuglia vede tutto e gli intima l’alt, il ragazzo decide che la migliore strategia è scappare, ma nel mezzo c’è il carabiniere che gli fa cenno di fermarsi, non ci pensa due volte e lo investe facendolo rovinare a terra, cosa che accadrà anche a lui dopo pochi metri. Due persone a terra, uno perché cercava di fermare un pericolo, l’altro perché aveva deciso così. Bisognerebbe soffermarsi sulla scelta di questo ragazzo, sull’ormai innegabile intolleranza nei confronti delle divise, questa dovrebbe essere una domanda che le istituzioni preposte dovrebbero porsi”. Oggi il carabiniere investito compirà 40 anni. Un compleanno che non dimenticherà mai. Una festa rovinata da un giovane che, col suo comportamento, ha messo a rischio due vite. “Nel frattempo il collega ora ricoverato, tornerà presto a casa e dopo un periodo di riposo lo incontreremo di nuovo a fare la spesa, in fila alla posta o all’uscita di scuola, ma sarà anche in uniforme tra le strade di Napoli per continuare a costruire quella sicurezza che i cittadini chiedono con sempre maggiore insistenza – aggiunge Capece – La segreteria regionale dell’Nsc formula gli auguri di una pronta guarigione al collega con l’auspicio che le istituzioni comprendano la necessità di intervenire ai continui tentativi di delegittimazione nei confronti di chi svolge il suo lavoro in uniforme. Anche i carabinieri hanno il diritto di riabbracciare i propri cari al termine di ogni servizio e non necessariamente le aggressioni devono intendersi correlate alla professione, basta non tollerare più simili atteggiamenti fornendo giusti strumenti e soprattutto la certezza della pena nei confronti di chi delinque contro un operatore di polizia”.
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