NAPOLI – Il rione Traiano oggi è una polveriera pronta a esplodere. Dopo la rivolta degli abitanti di via Marco Aurelio contro gli spacciatori, la risposta delle forze dellâordine è arrivata tempestivamente. Le istituzioni, tirate per la giacca, pure in qualche modo hanno mostrato interesse alla vicenda. Ma il punto è: ora? CosĂŹ? Possibile che, dopo marce trionfali sotto la bandiera dellâantimafia militante, maxioperazioni e proclami piĂš o meno a favore di telecamera, nessuno fosse intervenuto prima? Che sia stato lasciato al singolo lâonore di cacciare, o almeno di provare a farlo, gli spacciatori dal quartiere? Spesso i pusher abitano alla porta accanto e chi ha avuto il coraggio di affrontarli non va lasciato solo.
La paura dei residenti
âEâ chiaro che i residenti di via Marco Aurelio abbiano paura – fa notare Susy Cimminiello, la sorella di Gianluca, tatuatore ucciso per essersi opposto ai clan – Ma la paura non è una colpa. Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di sollevare il problema. Vogliamo chiedere a qualcuno di investigare? Vogliamo tendere una mano e rassicurare gli abitanti per fargli capire che câè uno Stato presente? Li vogliamo aiutare al rione Traiano? Per conquistare la fiducia dei cittadini, le istituzioni devono essere attraenti e credibili. Se mio figlio non mi chiede di mangiare, il piatto davanti non lo metto?â.
La sfiducia dei cittadini
La paura, di Susy e di chi crede nella ârivoluzioneâ di Rione Traiano, è che questo seme di speranza, questo moto spontaneo di legalitĂ dal basso, venga soffocato dal silenzio. O dalla solitudine. âOrmai il cittadino è sfiduciato, ma pian piano la situazione può migliorare. Il problema, che voi di Cronache avete raccontato, esiste. Però deve fare riflettere il fatto che le persone si aprano con un giornalista e non con una figura che rappresenti lo Stato. Io sono cresciuta al rione Berlingieri. So come vanno queste cose. Lâho sentite sulla mia pelleâ. Poi alza la voce: âHo avuto sempre il massimo rispetto per le istituzioni. Ma dopo quello che è successo anche a mia madre, che ha avuto coraggio a denunciare, la cosa mi mette solo il nervoso. Anche le pietre sanno quello che accade. Non câè bisogno nemmeno delle telecamere, per intervenire. Il cittadino deve fare la sua parte. Vero. Ma si deve sentire anche protetto. Altrimenti rischiamo lâennesima vittima innocente. Non si può pretendere questo dai napoletani. Quando gli abitanti si sentiranno tutelati, faranno un passo avanti. Serve lâaiuto di tutti. Associazioni e parrocchieâ.
Lo studio sul rione
Per Cimminiello devono intervenire non solo le forze dellâordine. âLo Stato in questi territori deve essere presente sempre, non solo con la repressione. Altrimenti le cose non cambieranno mai. Ma lo sanno che al rione Traiano vivono bambini anche negli scantinati, che hanno problemi di salute e di asma?â. Susy Cimminiello ha contribuito a stilare uno studio sul rione Traiano e poi su Scampia. Il nodo era capire come a Scampia per un periodo fossero state chiuse le piazze di droga, al rione Traiano no. Qui câè una situazione particolare. âLâispettore Michele Spina mi spiegò che a Scampia era stato piĂš semplice: spacciavano nei sottoscala dei palazzi, gli agenti entravano e smantellavano tutti i cancelli. Mentre al rione Traiano erano negli appartamenti ricavati negli scantinati, dove vivono con le famiglie e i bambini. Molto piĂš difficile entrare. Quindi venne fuori anche il tema salute dei piccoli. Per le forze dellâordine è complicato ispezionare le abitazioni. Consegnammo questo rapporto, ci definirono esperti. Abbiamo dato tutto al Comune. Poi però non è cambiato nulla. Dopo poco lâamministrazione è cambiataâ. E soffia nella cornetta: âEcco, se i cittadini avessero fiducia nelle istituzioni, queste cose le racconterebbero agli investigatoriâ.
Il viceprefetto: “Importante la collaborazione”
Istituzioni in campo per la legalitĂ al rione Traiano: piĂš telecamere e agenti. Eâ stato deciso questo al tavolo di osservazione per la sicurezza a Soccavo. Il vicario della prefettura, Gaetano Cupello, ha presieduto il vertice martedĂŹ mattina. âRispetto ai fenomeni criminosi dobbiamo essere razionali – esordisce – non neghiamo il fenomeno, che in quella zona è notorio. Proprio qui di recente abbiamo avuto tre operazioni della polizia per contrastare le piazze di droga. Anche per scoprire come si articolano i sistemi di spaccio in queste aree. E câè stato un arresto per il cosiddetto take away, questa nuova modalitĂ degli stupefacenti a domanda, consegnati a domicilioâ.
Il progetto al vaglio
Perfetto, il fenomeno è noto. Quindi? Poi torna sullâargomento: âCâè un progetto del Comune che deve essere vagliato e finanziato dal ministero dellâInterno per la videosorveglianza a Pianura e Ponticelli. Lâattenzione è alta su questi quartieri. Non sono dimenticatiâ, si affretta a dire il viceprefetto. Eppure sono anni che le cose non vanno, che la gente che deve farci i conti tutti i giorni non sente vicine le istituzioni, tantâè che non sono mancate personalitĂ , come Don Luigi Merola da queste colonne, che sostengono che alcuni politici abbiano abbandonato il rione Traiano e Soccavo. Eâ vero? âLo scopo dei tavoli di osservazione è coinvolgere i cittadini e il territorio, con le associazioni, il distretto scolastico, il rappresentante del Decanato, dunque anche la chiesa. Cerchiamo di fare sintesi tra le esigenze dei residenti e le risposte che le istituzioni devono dare. Se il livello di allerta sale, il tema viene portato al Comitato provinciale per lâordine e la sicurezza. Anche la Municipalità è in campo”.
“Potenziare i punti attrattivi”
“Faccio un esempio. Nel corso della riunione a Soccavo è venuto fuori il tema posto dalla dirigente scolastica del 72esimo circolo Palasciano per lâapertura della scuola sabato in orario extrascolastico, per coinvolgere di piĂš i ragazzi. Ci si rende conto che bisogna potenziare i punti attrattivi, in un territorio dove non ce ne sono tantissimi. Ripeto, lâattenzione delle forze dellâordine è massima. Ovviamente si lavora insieme. Purtroppo non câè la bacchetta magica su problemi cosĂŹ annosi e radicati. Una ricetta non esiste. Si va dal disagio sociale, ai problemi economici, alle normative. Eâ stata sollecitata la necessitĂ di denunciare. Esiste un applicativo Youpol per segnalare anche in forma anonima e facilitare i meccanismi di indagineâ.
La denuncia attraverso Cronache
I cittadini di Rione Traiano non avranno formalizzato una denuncia in caserma o commissariato ma lo hanno fatto attraverso âCronacheâ. Eâ un gesto che vale tantissimo, specie se si pensa che è partito da un luogo in cui in passato, piuttosto, si proteggevano i destinatari di misure cautelari durante i blitz attaccando le forze dellâordine. Qualcosa ora sta finalmente cambiando, il loro grido dâaiuto va ascoltato e preso in considerazione. Al di lĂ di ogni formalitĂ e burocrazia.
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