Caserta, piscina provinciale: scattano i sigilli

CASERTA – Chi percorre via Laviano, così come chi passa davanti all’ingresso posteriore dello Stadio del Nuoto, non può notare nulla di strano: macchine in sosta, porte aperte, atleti che si allenano. In realtà, da qualche giorno la piscina provinciale è sotto sequestro. Il pm Urbano della procura di Santa Maria Capua Vetere ha delegato ai carabinieri l’apposizione di sigilli alla struttura in seguito a una serie di esposti e denunce dei residenti nei condomini confinanti, esasperati dal rumore delle pompe di calore fatte installare l’anno scorso dal responsabile dell’impianto, Giuseppe Guida. Ovvero il presidente dell’Agis, l’associazione che si occupa della gestione delle strutture sportive provinciali, che è pure sindaco di Arienzo, coordinatore provinciale di Forza Italia e stretto collaboratore del presidente della Provincia Giorgio Magliocca. Il reato per cui gli inquirenti stanno procedendo è quello di inquinamento acustico, lo stesso Guida è stato iscritto nel registro degli indagati.

Ma perché nonostante un’indagine in corso la piscina è aperta? Perché l’Agis, subito dopo la notifica del sequestro, ha chiesto e ottenuto dal pm Urbani un dissequestro temporaneo, per consentire gli allenamenti degli atleti che frequentano lo Stadio del Nuoto, a patto però che le famigerate pompe venissero spente in determinate fasce orarie, in primis di notte. E con l’obbligo di effettuare quanto prima dei lavori utili a diminuirne la rumorosità entro i limiti stabiliti per legge dall’Arpac. Questo però determina l’impossibilità di riscaldare le vasche, con la conseguenza che chi si sta allenando lo fa al freddo. Una situazione incresciosa per uno degli impianti più importanti, se non il più importante di Terra di Lavoro, dove peraltro si disputano le gare di diversi campionati.
E’ da almeno un anno che i residenti del condominio Parco Spazio, adiacente allo stadio del nuoto, hanno avviato un iter legale contro la struttura per ottenere lo spegnimento delle pompe dell’impianto di riscaldamento installate nella parte esterna dell’impianto. Il funzionamento continuo delle pompe, ventiquattro ore su ventiquattro per sette giorni su sette, ha generato notevoli disagi tra i condomini che si trovano a pochi metri dall’impianto e che non riescono più a dormire di notte, né a studiare o lavorare di giorno, malgrado gli infissi chiusi.

I residenti hanno presentato diverse denunce ai carabinieri per disturbo della quiete pubblica, e all’Asl e all’Arpac per ottenere una perizia tecnica che accertasse l’effettivo superamento dei parametri di rumorosità fissati per legge. Nei mesi scorsi
Guida ha tentato di rassicurarli spiegando loro che allo scopo era stata installata una barriera con le lamiere coibentate che avrebbe isolato acusticamente l’impianto. Tuttavia, questo annuncio ha tranquillizzato solo in parte i residenti, convinti che i pannelli fonoassorbenti non siano assolutamente sufficienti ad attutire i rumori.
Ora, su disposizione della procura sammaritana, l’Agis dovrà provvedere a interventi più seri e risolutivi: solo così i sigilli alla piscina provinciale potranno essere rimossi.

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