Autonomia, Meloni sprinta. Schlein-Conte con De Luca

Vincenzo De Luca

NAPOLI – Ancora una volta dalla stessa parte, segno che la trattativa non è affatto chiusa. Ieri a sposare una posizione sulla quale Vincenzo De Luca, governatore della Campania, è in prima linea, c’era, all’assemblea nazionale della Rete dei Numeri Pari, tutto lo stato maggiore del centro sinistra. Elly Schlein, nuova segretaria del Pd, ha commentato il progetto dell’autonomia come “inemendabile, di conseguenza, lo contrasteremo con tutti gli strumenti parlamentari in nostro possesso”. Tradotto: ci possiamo fare poco, ma politicamente sposiamo la posizione del governatore campano e dei suoi colleghi che, come Michele Emiliano, da mesi stanno dando battaglia sul tema. Sulla stessa linea d’onda anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Dobbiamo contrastare il progetto dell’Autonomia differenziata in tutti i modi e le forme possibili. Se quel piano fosse realizzato, avverrebbe con un meccanismo che vedrebbe esautorato il Parlamento”.

La linea dei grillini

I grillini, però, a differenza di Schlein, ritengono la fine dell’era De Luca una condizione indispensabile per un’alleanza in Campania. E per ora stanno dettando loro temi e toni alla segretaria del Pd, che comincia a fare fatica a ignorare che nel partito le correnti, a cominciare da quella che l’ha sostenuta, esistono eccome e bisogna tenerne conto. Al tavolo di ieri, oltre al leader della sinistra Nicola Fratoianni, anche l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “Noi siamo per la rottura del sistema e la costruzione, nelle lotte e nei contenuti, di un’alternativa costituzionalmente orientata. Non solo contro le destre, ma contro chi ha tradito la Costituzione. Contro ogni forma di autonomia differenziata, contro il sistema criminale mafioso che si mimetizza nello Stato, siamo per non sfrattare i poveri ma semmai il presidente del Senato che non riconosce la costituzione antifascista”, ha detto. Ora, immaginare De Magistris nella stessa coalizione di De Luca e soprattutto di Gaetano Manfredi, è esercizio complicato.

Equilibri complessi

Lo è altrettanto, però, tenere insieme chi ha appoggiato De Luca da anni e anni, come i consiglieri regionali del Pd, e i 5 Stelle che ne chiedono la testa un giorno sì e l’altro pure. Nel campo largo, però, può succedere tutto e il suo contrario. Ed ecco perché De Luca si trincera dietro i ‘no comment’ quando si parla di Schlein e compagni. Sull’autonomia, invece, poche le speranze di frenare il governo. A ribadirlo, ieri, Giorgia Meloni: “Con il progetto sull’Autonomia vogliamo costruire un’Italia più unita, superando tutti i divari che oggi esistono fra i territori. Vogliamo garantire a tutti i cittadini in ogni parte d’Italia gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi, più efficienti e meno costosi, le tasse pagate dai contribuenti vanno ben spese. Cosa che purtroppo oggi non avviene. Questo provvedimento mira a promuovere la crescita attraverso l’Autonomia delle Regioni, senza dividere l’Italia o favorire alcune Regioni rispetto ad altre”, ha spiegato la premier a Milano Finanza. Considerando che le Schlein e Conte promettono battaglia ma non indicano come farla, la riforma è praticamente cosa fatta.
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