CASERTA (Sergio Olmo) – Senatore Sergio Rastrelli (nella foto), che idea s’è fatto della vertenza bufalina casertana?
In via generale, mi rafforzo sempre più nel convincimento che il governo regionale sia ormai sordo alle istanze dei territori, e sempre più inadeguato rispetto alle responsabilità che gli competono. E, con riferimento alla specifica vertenza degli allevatori casertani, mi limito a registrare come in otto anni dal suo insediamento, la giunta regionale non abbia affatto risolto il problema. Anzi, è un dato scientifico assolutamente inoppugnabile che, nonostante gli abbattimenti seriali indiscriminati, continuino ad aumentare ovunque i casi e le aree cluster.
Il sottosegretario alla Salute Gemmato ha convocato un tavolo al ministero per domani. Vincenzo De Luca ha fatto sapere che non ci sarà ed ha anche diffidato chiunque a parteciparvi a nome della Regione. Questo ha scatenato il disappunto non solo delle forze politiche di centrodestra ma anche dei segretari, regionale e casertano del Pd. La sua opinione?
Una amministrazione seria deve caratterizzarsi sempre per responsabilità istituzionale, cultura del dialogo e spirito di collaborazione. Ed il governo nazionale sta mostrando il coraggio, sinora mancato alla Regione, di aprire un confronto serio, in contraddittorio, attraverso cui far emergere con chiarezza le rispettive posizioni. Nella lettera del presidente De Luca, priva di ogni stile, il vulnus riguarda purtroppo il tema cruciale della trasparenza. Ed in questa palese deriva anche il Partito Democratico lo sta abbandonando al suo destino.
Fratelli d’Italia si batte per l’identità culturale e la sovranità alimentare. Anche questo spiega il perché sia tra le forze politiche che più di altre chiede verità, trasparenza e soluzioni?
Il patrimonio bufalino, con la sua grande filiera, è un patrimonio di straordinaria importanza, un’eccellenza mondiale. Registrare che hanno chiuso centinaia di aziende del territorio pone un problema serio, una vera questione nazionale.
Questo spiega l’Ordine del giorno da lei sottoscritto in Senato?
L’ordine del giorno proposto dalla collega Giovanna Petrenga, primo firmatario il presidente della commissione Agricoltura Luca De Carlo e sottoscritto oltre che me da tutti i senatori campani di Fratelli d’Italia, vuole essere la riprova plastica dell’impegno politico del partito, che vede da sempre schierati in prima fila con coraggio, a tutela del comparto, proprio i parlamentari della destra casertana. Ritengo che il pregio principale del provvedimento approvato in Senato sia quello di aver individuato alcuni punti cruciali per uscire dalla situazione di emergenza. Su tutti, l’applicazione corretta delle normative europee, il ricorso, non obbligatorio ad una adeguata campagna di vaccinazione, ovviamente accompagnata da opportune misure, quali l’autocontrollo, contro-diagnosi e piani per l’eradicazione delle infezioni bufaline approvati dai ministeri della Salute e della Agricoltura, con la creazione di un organismo di controllo permanente per la corretta attuazione delle norme europee, solo per fare qualche esempio. Oltre che atto dovuto in termini di responsabilità politica, a me appare un atteggiamento di assoluta ragionevolezza.
Gli allevatori casertani in protesta chiedono il commissariamento dell’emergenza brucellosi. Qual è il suo parere?
Va ricordato che allorquando il commissariamento fu disposto in passato, nel 2007, e con le autorità nazionali, il centro di referenza per la brucellosi di Teramo e le autorità sanitarie locali, nell’arco di pochi anni il problema fu praticamente risolto. Poi negli ultimi anni la competenza è tornata alla Regione. Ed il resto è purtroppo storia recente. Il commissariamento è però un passaggio, anche dal punto di vista amministrativo, delicato ed estremo, al quale ricorrere solo in casi di assoluta necessità. Personalmente sono convinto che ci siano tutte le condizioni perché il governo possa individuare ed attuare le scelte più adeguate a garantire la tutela degli animali, la protezione economica degli allevatori, salvaguardando al contempo – nel rispetto di un corretto principio di precauzione – la salute dei cittadini. Ed, in questa direzione, noi faremo fino in fondo la nostra parte.
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