NAPOLI – Spiagge libera a numero chiuso: esplode la protesta. Ieri sono tornati a manifestare in spiaggia a Posillipo gli attivisti dei comitati che vogliono il mare libero e accessibile a tutti. La città di mare per antonomasia, Napoli, offre ai suoi cittadini delle gli spazi liberi dove fare il bagno minuscoli e striminziti. La maggior parte delle spiagge è in mano agli stabilimenti privati e i pochi spazi liberi sono oggetto di una vincolante regolamentazione da parte del Comune. Ci sono poche decine di posti disponibili, accessibili soltanto su prenotazione. E il risultato è stato che anche ieri tantissimi giovani si sono ritrovati fuori ai cancelli, impossibilitati a farsi un bagno.
La protesta dei comitati
Ieri dunque i membri dei comitati per il mare libero e gratuito hanno sfilato lungo la spiaggia con striscioni e manifesti. C’è chi è arrivato da largo Sermoneta e chi invece dal mare, arrivando con una canoa. “Le condizioni di accesso sono sempre più difficili e limitate per chi non può pagare – hanno affermato i manifestanti – l’area balneabile di Posillipo è per gran parte sequestrata dai concessionari, da discese private dei condomini, presunte aree marine protette, come la Gaiola, che con la connivenza spudorata dell’autorità portuale e del comune l’hanno di fatto privatizzata. La costa est di San Giovanni, come quella a ovest di Bagnoli, nonostante la loro bellezza, sono devastate dal grave inquinamento dovuto agli scarichi attuali e ai veleni delle vecchie localizzazioni industriali che dopo 30 anni e tanti soldi sperperati sono ancora lì e causano incremento di tumori e patologie tumorali”.
Le 6 richieste
Sei le richieste e le rivendicazioni portate avanti dai comitati per il mare libero: l’abolizione del ‘numero chiuso’ per le spiagge libere; la garanzia di accesso alla spiaggia anche attraverso i lidi e i condomini privati; l’allargamento delle spiagge libere con pulizia e servizi a partecipazione pubblica; l’istituzione di un numero verde municipale per garantire l’accesso alla spiaggia e al mare; l’attivazione di nuovi bandi per la concessione dei servizi che escludano categoricamente l’occupazione estiva delle spiagge; la bonifica dell’ex aree industriali.
“E’ inaccettabile che le ultime due piccolissime porzioni di spiaggia siano state limitate nell’accesso da un provvedimento di numero chiuso a prenotazione – aggiungono i manifestanti – che esclude chi non ha dimestichezza con Internet e inaccettabilmente chi non è maggiorenne”.
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