ACERRA – Ieri sera gli agenti del commissariato di polizia di Acerra, con il supporto dei colleghi della Squadra Mobile di Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto tre ventenni del posto, tutti incensurati. Il provvedimento è stato emesso dalla Dda partenopea. Si tratta di Vincenzo Flagiello, Raffaele Esposito e Domenico Tortora, accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un noto bar del centro storico di Acerra.
La ricostruzione investigativa
Secondo quanto trapelato, il terzetto avrebbe richiesto una sorta di pizzo attraverso una lettera. Uno dei tre è il nipote omonimo del ras Domenico Tortora ‘o stagnaro oltre che figlio di Pasquale Tortora, entrambi detenuti. Dopo le formalità di rito il terzetto è stato trasferito presso l’istituto penitenziario di Secondigliano in attesa che venga fissata l’udienza di convalida. I tre ragazzi, ovviamente, sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva passata in giudicato.
Le nuove leve
La terza generazione delle famiglie di camorra sta scalando rapidamente le gerarchie della criminalità organizzata. Nei giorni scorsi Acerra ha fatto da teatro a una maxi operazione della Dda contro i gruppi criminali Avventurato e Andretta, cosche che avevano stretto un’alleanza per la droga. Ventuno le misure cautelari spiccate dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Tra le accuse, a vario titolo, ci sono i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto di armi.
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