NAPOLI – Nella sua visita del 31 agosto al Parco Verde di Caivano la premier Giorgia Meloni promise che lo Stato avrebbe reso giustizia alle due cuginette di 10 e 12 anni stuprate più volte dal branco. Dopo i vari blitz effettuati da carabinieri e polizia nell’hinterland partenopeo, ieri la svolta: individuati e catturati i componenti del branco. Ad abusare delle due ragazzine sarebbero stati in nove. All’epoca dei fatti sette erano minorenni. Uno di questi è diventato maggiorenne da poche settimane. Si tratta di Antonio Vivace. Il giovane di Frattaminore (difenso dall’avvocato Danilo D’Anna), che durante le violenze subite dalle vittime tra giugno e luglio del 2023, aveva ancora 17 anni, è stato rinchiuso nel penitenziario minorile insieme ad altri 5 imputati. Per un altro, invece, si sono aperte le porte della comunità. Si tratta di D. A., 14enne nato a Napoli. Sono finiti nel carcere per i minori G. M., 16enne di Frattaminore, C. M., 16enne di Frattaminore, M. I., 15enne nato a Capua. F. P. B., 15enne di Acerra, G. V., 15enne di Frattaminore. Sono accusati di aver fatto parte del branco anche due maggiorenni di 18 e 19 anni.
Sono stati catturati e spediti in cella Pasquale Mosca di Frattaminore (difeso dall’avvocato Giuseppe Cantelli) e Giuseppe Varriale di Acerra (difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese). Tutti gli indagati tranne M. I., che all’epoca dei fatti aveva soltanto 14 anni e quindi non età non imputabile per il reato, devono rispondere anche della violenza a una terza vittima. Gli abusi denunciati sono stati perpetrati all’interno del Centro Commerciale Campania di Marcianise. Le due cuginette, una delle quali aveva un legame sentimentale con G. V., sono state violentate più volte sul territorio di Caivano nel corso dell’estate appena trascorsa. A scoprire l’orrore è stato il fratello di una delle cuginette, il quale è stato contattato sul cellulare da un anonimo.
Il giovane è stato avvertito della presenza di video hard che circolavano sui social e che vedevano coinvolte anche le due bambine. Il ragazzo ha avvertito il padre, che a sua volta ha messo in guardia la sorella, madre di una delle cuginette, su quello che era accaduto all’interno del Parco Verde. Nonostante la giovane età, le vittime hanno fornito tutti i dettagli agli inquirenti, descrivendo per filo e per segno le modalità delle violenze subite. Nel giro di un mese e mezzo i carabinieri hanno rintracciato i presunti componenti del branco e li hanno assicurati alla giustizia. In sei hanno soltanto due o tre anni in più delle cuginette a dimostrazione che il degrado nell’hinterland partenopeo va combattuto con la determinazione mostrata dallo Stato nelle ultime settimane.
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