NAPOLI – Movida violenta. Studentessa aggredita da una gang dopo un rimprovero. Nel cuore del quartiere Vomero.
Tre ragazzi avrebbero prima spruzzato da un’auto del liquido addosso alla 22enne. Poi, quando sarebbe andata a chiedere spiegazioni, uno l’avrebbe afferrata per un braccio, il Suv è ripartito e lei è stata trascinata per diversi metri, per poi essere lasciata esanime a terra. Medicata in ospedale poco più tardi. Probabile che i tre stessero registrato un filmato da pubblicare sui social. Da qui partono le indagini della polizia municipale: ha già requisito le immagini registrate dalle telecamere in piazza Fuga.
In pratica – secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine – quello che era cominciato come uno scherzo, uno dei quelli che finisce su Tik Tok, ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
La ragazza era in compagnia di un’amica: era stata afferrata per la maglia. Ma pochi secondi prima avrebbe sentito urlare dall’abitacolo: “Sono loro, sono loro”. Si sospetta quindi che gli occupanti della vettura si stessero preparando a realizzare un video-scherzo da proporre al web.
Al momento la 22enne è ancora ricoverata in ospedale, dopo l’operazione chirurgica per le contusioni. La attende una riabilitazione per il recupero.
Negli ultimi giorni nella zona collinare si sono verificati quattro raid violenti, nel giro di 48 ore, contro adolescenti presi a calci e pugni.
Secondo gli abitanti, “c’è allarme al Vomero per la violenza giovanile e le autorità sono chiamate a fare prevenzione, prevedendo maggiori controlli in strada, ma anche facendo attività di rieducazione e di incoraggiamento alla denuncia nelle scuole”. Una vera e propria emergenza. Pochi giorni fa il fermo di un 15enne accusato di aver accoltellato un ragazzo di venti anni in via Monte Rosa nel quartiere Scampia. Basta poco. Anche una discussione per futili motivi. Accade quasi ogni fine settimana. E molti chiedono più controlli e una stretta anche sulle leggi. Lo ha detto pochi giorni fa anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari alla madre di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso dopo una lite tra ragazzi in piazza Municipio: “L’impegno per la prevenzione dei reati e l’educazione dei giovani prosegue, ma non impedisce di intervenire anche con strumenti repressivi. Chi uccide, stupra e compie reati gravi, anche se minorenne, sconterà la pena fino in fondo”.
© RIPRODUZIONE
RISERVATA