Svolta nelle indagini sull’omicidio di Antonio Morione, il pescivendolo ammazzato durante un tentativo di rapina nel suo negozio la sera dell’antivigilia di Natale nel 2021. I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Vangone, 32enne ritenuto vicino all’omonimo clan egemone sul territorio di Boscoreale e Boscotrecase. Il nome dell’indagato non è nuovo nell’inchiesta, ma un anno fa la richiesta di arresto venne rigettata per insufficienza di prove.
Mesi dopo sarebbero emersi altri elementi a carico di Giuseppe Vangone, portato in carcere con l’accusa di omicidio. Il 32enne, difeso dall’avvocato Antonio De Martino è ritenuto l’esecutore materiale del delitto, in quanto sarebbe stato Giuseppe Vangone a premere il grilletto della pistola da cui partirono le pallottole ammazzarono il 41enne. Quello del 32enne è stato il terzo arresto per il delitto Morione. C’è anche un quarto indagato, Francesco Acunzo, che al momento si trova ancora a piede libero.
Della morte del pescivendolo, che reagì al tentativo di rapina, cercando anche di inseguire i banditi, rispondono anche Luigi Di Napoli e Angelo Palumbo, catturati un anno fa. Pare che i carabinieri siano anche a caccia di in quinto componente della gang, il cui nome non è stato rivelato ancora. L’omicidio del commerciante a poche ore dalla vigilia di Natale scosse non solo la comunità di Boscoreale, ma gettò nello sconforto l’intera provincia di Napoli.
A chiedere giustizia non ci sono solo i familiari della vittima, alcuni dei quali in quella maledetta sera del 23 dicembre 2021 vennero minacciati con una pistola per consegnare l’incasso della tradizionale notte in cui i negozi di prodotti alimentari, soprattutto le pescherie, restano aperti in vista del cenone natalizio, ma tutti quelli che lottano per combattere il crimine.