NAPOLI – I Troncone sono nel mirino delle batterie di fuoco. Lo dicono le informative della questura e i fatti di cronaca. Vediamo perché. Secondo le dichiarazioni raccolte dagli investigatori in via confidenziale, sono accerchiati nel loro quartier generale nella zona tra via Caio Duilio e via Leopardi. In linea di massima non possono uscire da questo perimetro. Il rischio è una rappresaglia. Ed è quello che è accaduto nelle ultime settimane nei quartieri Fuorigrotta e Bagnoli.
In buona sostanza ogni sconfinamento viene immediatamente punito con un assalto di fuoco. Cosa è successo? Secondo la questura è stato formato un ‘cartello’ anti Troncone, che vuole approfittare degli arresti eccellenti, per entrare nel quartiere. Gli inquirenti sospettano che gli arresti di Vitale Troncone e Giuseppe Troncone abbiano destabilizzato i precari equilibri.
Vediamo la mappa. I nemici storici dei Troncone sono gli Iadonisi del rione Lauro. Ma non ci sono solo loro. Anche gli Esposito di Bagnoli. Insomma un asset trasversale molto pericoloso – per usare parole di un investigatore esperto – perché potrebbe ampliarsi nel giro di poche ore. Di fatto oggi i Troncone sono nel mirino. E non accadeva da mesi. Si è visto anche nel rione Cavalleggeri d’Aosta, dove i Troncone erano stati i primi ad occupare le caselle vuote. Ma un paio di mesi fa hanno dovuto fare passi indietro, spinti dalle paranze emergenti. Gli inquirenti sospettano che la rivolta sia partita proprio da lì. Ora i Troncone non sono più imbattibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA