Camorra casertana, omicidio Cioffo: la Dda vuole riaprire il caso

CASERTA – Era tempo di faida a San Cipriano d’Aversa. Da un lato il clan dei Casalesi, guidato da Francesco Sandokan Schiavone (che da marzo ha intrapreso un percorso di collaborazione con la giustizia), dall’altro i Quadrano. Uno scontro che causò morti su morti. E tra quelle vittime c’è Domenico Cioffo. Venne assassinato il primo febbraio 1995 a San Cipriano d’Aversa. Ed ora, dopo circa tre decenni, grazie alle nuove indagini condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Caserta e coordinate dalla Dda di Napoli sono stati individuati i presunti autori di quell’agguato. Valter Schiavone, fratello di Sandokan, 62enne, e Vincenzo Zagaria, 67enne, in qualità di capi del clan dei Casalesi, diedero l’ordine di assassinare Cioffo. Giuseppe Misso e Nicola Panaro, entrambi, ora, collaboratori di giustizia, e Oreste Caterino, deceduto, sarebbero stati gli esecutori materiali, partecipando sia alle fasi relative al reperimento delle armi e dell’auto, sia a quelle conclusive, sfociate nel raid di piombo. Raffaele Diana, detto Rafilotto, 71enne, secondo la Dda, ha svolto il ruolo di specchiettista, essendosi occupato della localizzazione della vittima e della comunicazione dei relativi spostamenti, avendo notato, sostiene l’accusa, pure la presenza ai killer anche il giorno dell’omicidio. In relazione all’assassinio di Cioffi è finito sotto indagine pure Francesco Compagnone, 74enne. Avrebbe messo a disposizione del commando per almeno due giorni la sua casa di San Cipriano d’Aversa così da consentire agli esecutori di parcheggiare la macchina utilizzata per l’omicidio, depositare le armi usate per l’esecuzione e aprendo e chiudendo il portone all’ingresso e all’uscita del commando e fornendo successiva copertura ai killer occupandosi anche di far sparire la macchina usata.
Il pubblico ministero Simona Belluccio ha chiesto per i 6, con l’accusa di concorso nell’omicidio di Cioffo, il rinvio a giudizio. E l’udienza preliminare che deciderà se dare o meno il via al processo si svolgerà ad inizio giugno dinanzi al giudice Marco Discepolo Tribunale di Napoli. In quella data è possibile anche che qualcuno degli imputati deciderà di evitare il dibattimento e affrontare il processo con rito abbreviato. Dei 6, l’unico a piede libero è Compagnone.
Nel collegio difensivo degli imputati, gli avvocati Pasquale Davide De Marco, Pasquale Diana, Maurizio Balzano, Maria Di Cesere e Antonio Di Micco.

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