Caserta, regalo al garante dei detenuti Belcuore: per il Riesame i Borrata non tentarono di corromperla

Il giovane è detenuto a Santa Maria Capua Vetere per omicidio. La sorella ha un negozio di abbigliamento a Casal di Principe.

A sinistra l'ex garante dei detenuti di Caserta Emanuela Belcuore, al centro Mario Borrata e a destra Sonia Borrata
A sinistra l'ex garante dei detenuti di Caserta Emanuela Belcuore, al centro Mario Borrata e a destra Sonia Borrata

Per i giudici del Riesame non è corruzione. Cade, almeno nella valutazione cautelare, il grave reato contestato a Mario e Sonia Borrata. I due fratelli, assistiti dall’avvocato Angelo Raucci, erano stati coinvolti nell’indagine che aveva già portato alla condanna in primo grado, patteggiata, di Emanuela Belcuore, ex garante dei detenuti della provincia di Caserta.

Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, Belcuore, tra il 2022 e la prima parte del 2023, avrebbe fatto favori a Mario Borrata, detenuto nella casa circondariale sammaritana ‘Francesco Uccella’ per omicidio, in cambio di soldi e altre utilità che le sarebbero state date da Sonia Borrata, titolare di un negozio di abbigliamento a Casal di Principe.

Il provvedimento del Riesame, se confermato nel corso dell’eventuale processo ai Borrata, contrasterebbe con la condanna di Belcuore per corruzione. L’ex garante, dimessosi dopo una perquisizione nell’ambito dell’indagine che l’ha portato a giudizio, ha commentato la scelta del patteggiamento affermando che non era un’ammissione di colpa, ma “l’unico modo per chiudere in fretta una pagina dolorosa” della sua vita e “tornare al più presto alla mia attività professionale”.

Mario Borrata resta in carcere per scontare la condanna per omicidio, mentre la misura cautelare per la sorella Sonia (domiciliari) rimane attiva in relazione a un telefonino che avrebbe fatto entrare illegalmente in prigione.

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