Marcianise. Indagine sul complesso ‘Antichi Funari’: La Procura: “Sciatteria dell’area Tecnica”

MARCIANISE – Il prossimo 29 novembre sarà trascorso un anno dalla scomparsa dell’avvocato Massimo Golino. Era con alcuni familiari nella sua casa di via Manzoni quando scelse di lanciarsi dal terrazzo. Sul perché di quell’estremo gesto, comprendere se qualcuno possa averlo indotto a togliersi la vita, è oggetto di un’indagine, ancora in corso, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e affidata ai carabinieri. È stata archiviata, invece, quella sull’operazione immobiliare che aveva impegnato molte delle sue energie, mentali ed economiche, per la costruzione del complesso residenziale ‘Antichi Funari’ in via Taranto. A innescarla erano state proprio le denunce di Golino, che deteneva il 93,75 percento delle quote della Italy Prestige Buildings, la società che aveva commissionato la costruzione. Denunce da lui sporte a seguito dei due provvedimento di sequestro del cantiere. Il primo perché erano stati riscontrati ipotizzati abusi edilizi, il secondo, nel 2021, perché era stata ravvisata la presenza di amianto.

L’avvocato sosteneva che fosse stato stretto un patto per danneggiarlo e ostacolare la realizzazione della struttura. I pm Nicola Camerlingo e Valentina Santoro, che hanno seguito l’attività investigativa, hanno chiesto e ottenuto dal gip Alessia Stadio l’archiviazione. Secondo i magistrati, non sono stati trovati elementi utili a provare che Filippo Lasco, vigile urbano, si fosse macchiato, come sostenva Golino, dei reati di concussione e abuso d’ufficio (sempre in relazione all’iter burocratico per la costruzione del complesso immobiliare). Testimonianze di persone a conoscenza dei fatti, intercettazioni telefoniche e analisi documentali, hanno evidenziato i pm, non hanno provato la tesi sostenuta dall’avvocato. Gli inquirenti, accendendo i riflettori sull’opera, in prima battuta, come detto, ravvisarono abusi edilizi. La ricostruzione che Golino aveva fatto nella sua memoria difensiva inerente proprio le ipotizzate irregolarità riscontrate, secondo la Procura, rappresentava “meri sospetti” basati sul rilievo di rapporti personali tra tecnici comunali e l’imprenditore Raucci (non indagato) – ovvero quel patto per danneggiarlo – con il quale, inoltre, l’avvocato aveva un contenzioso civile.

È emerso che l’esecuzione errata dei lavori da parte di Raucci (il costruttore incaricato da Golino di mettere in piedi il complesso) non era stata preordinata “ma frutto di un errore”, e tale errore è oggetto del giudizio civile che riguarda la corretta esecuzione del contratto.
Altro aspetto analizzato dai pm: quelli che Golino riteneva omissioni da parte dei tecnici comunali nel disbrigo della pratica relativa agli Antichi Funari, per il giudice sono stati chiariti con l’interrogatorio reso dal dirigente comunale Angelo Piccolo (non sottoposto a indagine), il quale ha spiegato che la pratica inerente il permesso di costruire in sanatoria avanzata da Golino si era conclusa “con un silenzio diniego nei termini di legge in quanto non assentibile per le irregolarità già rilevate” come tracciato in una consulenza dell’architetto Lombardi.
La Procura, nel sottolineare che non ci sono profili penali su cui procedere, ha evidenziato che le lungaggini nella gestione della pratica sono imputabili “non tanto alla volontà di sfavorire” Golino, “quanto a sciatteria e disorganizzazione dell’ufficio tecnico comunale di Marcianise”.

È stata disposta l’archiviazione anche in merito al reato di abuso edilizio, ipotesi inizialmente ascritta proprio a Golino e all’ex coniuge Arianna Ricciardiello, in veste di committenti dei lavori, e agli imprenditori Mario Raucci e Giovanni Di Iorio (direttore dei lavori), esecutori materiali dei presunti interventi non regolari.

L’attività investigativa sulla costruzione del complesso edilizio Antichi Funari aveva portato gli inquirenti a contestare anche il reato di illecita gestione dei rifiuti per Golino (la presenza di amianto nel cantiere), ma anche questa accusa è stata archiviata per non aver commesso il fatto.

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