Prova del nove per il centrodestra in vista delle consultazioni di lunedì

Le diverse posizioni dei tre leader del centrodestra in merito alla possibile risoluzione della fase di stallo per dare un Governo al Paese

Le strategie del centrodestra
Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), Silvio Berlusconi (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega Nord) AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI

ROMA (Loredana Lerose) La coalizione di centrodestra al banco di prova. Alle consultazioni di lunedì Fi, Lega e Fdi arriveranno compatti o ci saranno sorprese? Le posizioni rispetto al da farsi per assicurare un guida al Paese sono diverse. Silvio Berlusconi non molla lo scettro del comando, nonostante ormai il leader acclarato del centrodestra sia Matteo Salvini, e cerca di convincere il leghista alla ‘bontà’ di un governo del presidente. Per l’ex cavaliere basta scegliere un nome da sottoporre a Mattarella e aprirsi al centrosinistra che, volente o nolente, vede nel democrat Matteo Renzi il suo leader. Salvini per contro non si rassegna all’impossibilità di rispettare il voto dei cittadini e creare un governo con il M5S guidato da Luigi Di Maio. La leader di Fdi, Giorgia Meloni, per ora, resta ai margini del dibattito interno.

Le scelte possibili
Salvini ha diverse possibilità. La prima è cedere alle richieste di Berlusconi, tradire quanto sostenuto fino a questo momento, e accettare il grande inciucio con il Pd. La seconda è riaprire il dialogo con i pentastellati, cosa che sembra intenzionato a fare, e convincere Di Maio a governare insieme fino a dicembre. Ma questo implicherebbe l’accettazione da parte del capo politico dei pentastellati a sedersi al tavolo con Berlusconi, definito più volte il male assoluto. La terza possibilità è quella di ‘mollare’ il cavaliere. Salvini rompe l’alleanza elettorale, volta le spalle a Berlusconi e con il suo 17% si presenta alla corte di Di Maio perdendo, di fatto, la possibilità di essere il leader del centrodestra che unito ha ottenuto il 37% dei voti. Ultima possibilità è quella di appoggiare la decisione che prenderà Mattarella tentando di salvare il salvabile. Questo significa occupare lo spazio di neutralità laddove si verificasse la nascita di un governo di tregua, o del presidente, guidato da un tecnico e aspettare il ritorno al voto, cosa che Berlusconi vorrebbe evitare.
Quale futuro per il centrodestra?
Spaccare la coalizione non conviene a nessuno. Questo è un dato acclarato anche dai risultati delle regionali in Molise e in Friuli dove hanno vinto rispettivamente Fi e Lega. Insomma, è chiaro che in Italia, al momento, piaccia o meno ‘centrodestra unido jamàs serà vencido’.

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