BUDAPEST (Rita Sparano) – Tensione in Ungheria. Centinaia di dimostranti si sono riuniti a Budapest in una lunghissima catena umana a circondare l’enorme edificio del Parlamento nazionale. Stamattina si tiene la seduta costituente della nuova camera parlamentare. Lo scorso 8 aprile le elezioni legislative hanno visto trionfare il Fidesz, il partito del nazional-conservatore Viktor Orbán, noto per essere tra i piú carismatici leader sovranisti dell´Unione europea. Giovani e organizzazioni civili vogliono opporsi al nuovo governo, poiché, denunciano, pone seri limiti alla libertà di stampa, rinnega dei valori fondamentali dello Stato di diritto, oltre a macchiarsi di corruzione e frodi elettorali. Inizialmente vietata, la manifestazione è stata poi autorizzata ma tenuta sotto controllo dalla polizia, presente nella centralissima e turistica Kossuth tér, dove è in svolgimento la protesta. La piazza è infatti interamente transennata. Previsto poi per il pomeriggio un altro corteo organizzato dalle opposizioni parlamentari e tradizionali.
Ungheria, il nuovo governo di Orbán
Le modifiche costituzionali annunciate dal nuovo leader sono ben precise. La prima riguarda innanzitutto la legge “stop Soros”, che serve a ostacolare le organizzazioni non governative (Ong) che incentivano le migrazioni di massa, che, a detta del Fidesz, mettono a rischio la sicurezza nazionale. Le Ong umanitarie pro-migranti subiranno così una tassazione molto elevata, oltre ad essere bollate come una minaccia nazionale, accusate come sono di voler islamizzare il paese e l’Europa intera.
Le manifestazioni contro il governo
Dal giorno delle elezioni che hanno visto il leader nazional-conservatore uscire vittorioso, si sono svolte già due grandi manifestazioni antigovernative. Organizzate dalle forze di opposizione nei due sabati successivi alle elezioni, le proteste fino ad oggi sono state entrambe pacifiche. Il discorso potrebbe però cambiare per quella che al momento è in corso a Budapest. Oggi il clima che si respira nella capitale ungherese è infatti più pesante, ed è per questo che non si escludono scontri e disordini in città.