GIUGLIANO – Esponenti del clan Mallardo sarebbero intervenuti per influenzare le elezioni amministrative del 2020 in favore di Antonio Poziello. Tentativo non riuscito, perché la carica di sindaco andò a Nicola Pirozzi, attuale fascia tricolore di Giugliano. All’alba di ieri, il Ros insieme ai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, coordinati dalla Dda partenopea, hanno arrestato 25 indagati, ritenuti vicini alla cosca egemone sul territorio della città più vasta in provincia di Napoli. Contestati i reati di associazione di tipo mafioso, di scambio elettorale politico-mafioso, nonché di estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Tra i destinatari dell’ordinanza anche Antonio Poziello, che attualmente ricopriva la carica di consigliere comunale di opposizione. In occasione della campagna elettorale del 2020, Poziello, che non fu eletto, avrebbe stretto un ‘patto’ con il clan Mallardo, in quel momento retto da Domenico Pirozzi: 10mila euro in cambio di voti, offrendo, anche come controparte, una gestione della cosa pubblica comunale che andasse incontro agli interessi dell’organizzazione malavitosa. Un tentativo andato a vuoto perché, al ballottaggio, Poziello perse contro il candidato di centrosinistra.
Poziello, secondo l’accusa, sarebbe stato il “perno” di un sistema corruttivo e avrebbe preso accordi per la “spartizione sistematica di tangenti” anche con alcuni consiglieri comunali, tutti vicini al clan Mallardo. Tutti e 25 sono stati arrestati (20 in carcere e 5 ai domiciliari) con accuse a vario titolo di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, corruzione. Tutti reati, secondo la Procura, aggravati perché stati commessi avvalendosi del metodo mafioso e con la finalità di agevolare le attività del clan Mallardo. Stando alle indagini, l’ex sindaco, insieme all’ex assessore Giulio Di Napoli indagato e arrestato nell’ambito della stessa operazione scattata all’alba, avrebbero ricevuto un “corrispettivo” in cambio dell’aggiudicazione dei lavori di recupero e manutenzione ordinarie delle case popolari di Casacelle, a Giugliano. Nell’inchiesta sono finiti anche i lavori per la realizzazione della strada per collegare Giugliano alla nuova Base. Tra gli altri, sotto osservazione anche la gestione dei parcheggi a pagamento sempre a Giugliano. Numerose attività illecite contestate sarebbero state compiute, inoltre, per alimentare la ‘cassa’ del clan, utilizzata per il sostentamento degli affiliati anche se detenuti e dei loro familiari.