NAPOLI – I clan tornano a fare la voce grossa nel centro storico e lo Stato adotta le contromisure al Pallonetto di Santa Lucia. Lo fanno sapere dagli uffici della questura: scatta la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per Gennaro Belaeff per la durata di 3 anni con divieto di soggiorno nel Comune di residenza (Napoli) e cauzione di 2.000 euro. Il 29enne è attualmente in stato di libertà, ritenuto dagli investigatori contiguo al clan Elia operativo nella zona del Pallonetto di Santa Lucia. Sempre le forze dell’ordine fanno sapere che “Gennaro Belaeff risulta da lungo tempo inserito in ambienti malavitosi di stampo camorristico dell’area in questione, coinvolto attivamente”.
Ora il tribunale Misure di Prevenzione ha accolto l’inquadramento della pericolosità dell’uomo ai sensi della normativa del Codice antimafia, ritenendo “attuali e consistenti gli indizi forniti circa l’appartenenza alla compagine degli Elia, anche in ragione di vicende processuali tutt’ora aperte a suo carico e relative sempre a dinamiche criminali afferenti all’operato del medesimo clan”.
Insomma – secondo la polizia e gli inquirenti – Gennaro Belaeff è contiguo al clan Elia del Pallonetto di Santa Lucia. Da qui il provvedimento del divieto di soggiorno a Napoli. Il Tribunale (Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione) ha accolto la proposta avanzata dal questore alla fine del mese di ottobre. Va detto, si tratta di una misura di prevenzione e non una condanna per fatti accertati: in sostanza gli inquirenti lo ritengono vicino al clan Elia, per informazioni raccolte dalle forze dell’ordine anche da vicende processuali.
Un anno fa Belaeff era stato arrestato per il possesso di una pistola nella notte in cui era stato ucciso Pasquale Sesso. Poi ad avere la meglio erano state le argomentazioni del legale di Belaeff, l’avvocato Domenico Dello Iacono, che facendo leva su una questione tecnica era riuscito a far scarcerare il suo assistito.
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