NOME E FOTO. Estorsione alla ditta per la Vanella Grassi: arrestato un ras

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Paolo De Lucia

NAPOLI – Estorsione per la Vanella Grassi, arrestato Paolo De Lucia. Accusato di aver avvicinato gli operai di una ditta impegnata in lavori di ristrutturazione in uno stabile al corso Secondigliano. Avrebbe preteso denaro per la Vanella Grassi. Con queste accuse è stato fermato Paolo De Lucia, ritenuto dagli inquirenti un ras della zona del Perrone. E’ lo zio del più noto Ugo De Lucia, quest’ultimo indicato come un killer dei Di Lauro.

Gli agenti del commissariato di Secondigliano, guidati dal vice questore aggiunto Tommaso Pintauro, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di De Lucia, accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dagli uffici della questura fanno sapere che le indagini del commissariato sono state rapide. Gli agenti hanno effettuato diversi appostamenti al corso Secondigliano, per raccogliere i primi elementi.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli e condotte dagli agenti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano. Partite dalla denuncia presentata in Procura dal legale rappresentante della ditta per il tentativo di estorsione nel cantiere per i lavori di ristrutturazione in un immobile, da eseguirsi in corso Secondigliano. Secondo la questura, Paolo De Lucia si sarebbe avvalso, per portare a compimento l’azione, delle modalità mafiose riferibili, nel caso concreto, alla forza intimidatrice del clan Vanella Grassi. Va detto, che il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa, sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva. Durante l’interrogatorio di garanzia, De Lucia, difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio, ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità, negando tuttavia di aver agito per conto di un clan. Il suo legale ha annunciato che presenterà richiesta di scarcerazione.

Intanto le indagini del commissariato Secondigliano sono tuttora in corso e sono stati avviati dei controlli mirati al corso Secondigliano, anche con servizi degli agenti in borghese. Questo arresto si inserisce in una serie di operazioni anti-racket condotte dal commissariato di Secondigliano, che recentemente ha inaugurato uno sportello dedicato presso la Municipalità. Inoltre, nel quartiere è stata fondata la prima associazione antiracket e antiusura intitolata a Nicola Barbato, poliziotto-eroe scomparso un anno fa. Barbato era stato gravemente ferito il 25 settembre 2015 mentre tentava di sventare un’estorsione a Fuorigrotta.

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