Napoli, assolta la psicologa De Maio: “Anziani maltrattati, io all’oscuro di tutto”

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Valentina De Maio

NAPOLI – Presunti maltrattamenti in una casa per anziani: assolta la psicologa Valentina De Maio.
Quasi due anni di sofferenza per la psicologa che ha gestito la casa di riposo Nonna Rosa al corso Vittorio Emanuele, indagata a piede libero dal giugno 2023 per i presunti maltrattamenti di sette operatori sanitari ai danni degli anziani ospiti. In base alle indagini e alla ricostruzione dei carabinieri. Ora Valentina De Maio è stata assolta per non aver commesso il fatto. La sua difesa, affidata agli avvocati Alfonso Furgiuele e Claudio Luongo, ha provato la sua completa estraneità. Il processo ha chiarito che la psicologa non era a conoscenza di quanto accadeva nella residenza per anziani, come da lei stessa dichiarato fin dall’inizio e confermato da intercettazioni ambientali in cui riprendeva dipendenti che alzavano la voce.
“Un grande pianto liberatorio. Non me lo aspettavo, perché il processo mi è sembrato alquanto strano sin dall’inizio – racconta al telefono Valentina De Maio – una notizia per me molto positiva. Non ci saranno ripercussioni in sede civile del processo e finisce un incubo dopo due anni. Ho gestito la struttura con immenso amore, come avevo promesso a mia nonna”.
Cosa le ha fatto più male?
“Molti hanno dubitato di me e questo mi ha fatto davvero male”.
Cosa ricorda di quel giorno?
“Io ero incinta di sei giorni quando è successo tutto. E ho avuto tanta paura. E’ stato un incubo. Gli anziani portati via, mentre piangevano. Straziante e devastante anche per loro. Come per le famiglie, che non avevano mai notato nulla. Nessuno aveva detto mai che ci fossero problemi. Va detto, che ad ogni modo le contestazioni riguardavano sette dipendenti per presunte aggressioni solo verbali”.
Perché oggi è un giorno importante per lei? “Sono rinata. Era bastato tutto questo per mandarmi in crisi, per me sono accuse inammissibili. Io ho impostato il rapporto sempre sul dialogo e la fiducia reciproca. Nelle intercettazioni si sente anche che rimprovero alcuni operatori, quando alzano la voce con gli ospiti”.
Cosa cambia ora per lei?
“Sono tornata a lavorare in un’altra struttura, riuscendo a superare un inizio duro e sono felicissima di stare con gli anziani. Perché è il lavoro che ho scelto e che amo”.

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