Truffe alle assicurazioni, 21 indagati: coinvolti medico e tecnico di radiologia

Conclusa l’inchiesta, ora rischiano il processo. Sono del posto, di Trentola, Sessa Aurunca, Capodrise e del napoletano. La Procura: diciannove gli incidenti messi in scena per ottenere gli indennizzi.

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Francesco Gaglione

Denunciavano incidenti stradali che in realtà mai si erano verificati, supportandoli con documentazione medica e testimonianze: per queste presunte condotte, la Procura di Milano ha messo sotto inchiesta 21 persone accusate a vario titolo di danneggiamento fraudolento di beni assicurati (in pratica la truffa alle compagnie assicurative) e emissione di false certificazioni mediche. Mettendo in scena i sinistri fasulli, gli indagati, dice il pubblico ministero Luigi Luzi che ha coordinato l’inchiesta, si procuravano indebitamente gli indennizzi delle assicurazioni.
Nelle scorse ore è stata dichiarata conclusa l’indagine preliminare e ora si procederà con l’eventuale richiesta di processo.
I coinvolti sono Francesco Gaglione, 34enne di Capodrise, Marcello Lettucci, 27enne, Francesca Rinaldi, 28enne, entrambi di Marano di Napoli, Claudio Di Pasquale, 53enne di Sessa Aurunca, Leonardo Apuzzo, 48enne di Bellona, Carmine Delle Bovi, 42enne di Grottolella, Miziade Pagliuca, 34enne di Cesinali, Sossio Vitale, 52enne di Trentola Ducenta, Francesco Pomponio, 26enne di Cardito, Maria Regina Coppola, 60enne di Brusciano, Michele Stringile, 31enne di Acerra, Alessia Del Prete, 27enne di Casal di Principe, Anna Damiano, 62enne di Casoria, Primo Matano, 41enne di Sessa Aurunca, Rudjona Hoxha, 35enne di Giugliano, Vincenzo Montano, 39enne di Acerra, Warda Rahal, 28enne di Avellino, Roberto Di Resta, 23enne, Alessandra Orabona, 32enne, entrambi di Sessa Aurunca, e Giuseppe De Santis, 61enne, Mario D’Angelo, 66enne, tutti e due di Napoli.
Nel collegio difensivo, tra i legali impegnati, gli avvocati Marco Argirò, Massimo Trigari, Mirela Baldascino, Luigi Marradino e Giuseppe Salvatore Costa. Gli indagati sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
L’inchiesta ha svelato il presunto coinvolgimento in questi raggiri di medici e tecnici sanitari che avrebbero rilasciato falsamente referti per esami diagnostici per supportare la dinamica dell’incidente e le ferite patite dai coinvolti. Si tratta, sostiene l’accusa, di De Santis e D’Angelo, rispettivamente medico chirurgo e tecnico sanitario di radiologia. Sono 19 gli episodi, datati 2019, finiti nel mirino della Procura che riguardano incidenti falsi messi in scena per raggirare le assicurazioni.ne da parte dei cittadini.
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