NAPOLI – Si è conclusa con una condanna definitiva a cinque anni e sei mesi per il reato di bancarotta la vicenda giudiziaria che ha visto imputato per oltre 16 anni Vincenzo Nespoli, ex senatore del Pdl dal 2008 al 2013 ed ex sindaco di Afragola. A mettere la parola fine, lunedì pomeriggio, è stata la Corte di Cassazione dopo due annullamenti (nel corso del procedimento, fra l’altro, la Suprema Corte ha rinviato ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli il procedimento).
La Procura ha accusato l’ex senatore (difeso dall’avvocato Vincenzo Maiello) di essere stato l’amministratore occulto di una società di
vigilanza e di averne causato il dissesto, influenzando scelte gestionali che avrebbero favorito interessi politico/elettorali. A condurre
l’inchiesta della Procura di Napoli sono stati i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock. Nespoli si è costituito, nel carcere di Larino, in Molise. L’ex parlamentare ha anche un altro procedimento penale a suo carico: è stato infatti condannato in primo grado a 8 anni di reclusione nell’ambito di un processo nel quale rispondeva, fra altre imputazioni, sempre di bancarotta.
Nel 2010 fu chiesto l’arresto di Nespoli ai domiciliari, ma il Senato negò l’autorizzazione. Una volta decaduto da senatore rimase – tra il 2011 e il 2012 – circa 9 mesi ai domiciliari. Nespoli è coinvolto anche in sede civile: la quinta sezione civile della Corte di Appello di Napoli lo ha condannato un paio di anni fa a un risarcimento in favore del curatore del fallimento della società “La Gazzella Srl” di Afragola. In questo procedimento giudiziario, l’ex sindaco di Afragola è stato difeso dall’avvocato Luigi Imperlino, che è riuscito a far quasi dimezzare la richiesta iniziale che ammontava a
circa 31 milioni di euro.