NAPOLI – I residenti a Gianturco lamentano forme irritatorie alle vie respiratorie dopo il maxi incendio all’ex mercato ortofrutticolo a
Gianturco (nella foto grande). Ieri pomeriggio i cittadini sono scesi in strada per protestare con un’assemblea in piazza Francesco Coppola.
Gli abitanti al rione Luzzatti e al rione Ascarelli sono scesi sul piede di guerra: invocano risposte alle istituzioni sull’emergenza ambientale nel fine settimana all’ex mercato ortofrutticolo e all’ex base Nato e una bonifica dell’intera area diventata un maxi deposito di rifiuti di ogni genere e sterpaglie. “Sono stanco, stufo. Ancora roghi, ancora fumo, aria irrespirabile – racconta un residente – quell’area è in stato di abbandono e degrado da decenni. Non solo non è stata edificata, ripulita, adibita a qualcosa di utile e di bello. Ma si è permesso che divenisse un immondezzaio, una discarica a cielo aperto e nemmeno messo in sicurezza. Questa è una vergogna incivile”.
L’incendio è stato spento nella tar- da serata di lunedì. E subito dopo sono scattati gli accertamenti tecnici. In coordinamento operativo con i vigili del fuoco, l’Arpac ha avviato le prime valutazioni delle ricadute ambientali dell’incendio nell’area di via Gianturco, in prossimità del Centro direzionale, dove è stato installato un campionatore ad alto flusso per il monitoraggio di diossine, furani e policlorobifenili diossina-simili dispersi in aria, i cui risultati saranno disponibili nei tempi tecnici di processamento in laboratorio.
In attesa dei primi risultati, l’Agenzia regionale per l’ambiente ha comunicato che il monitoraggio della qualità dell’aria attraverso le
stazioni fisse collocate nella città di Napoli ha evidenziato sabato e domenica scorsi un quadro sostanzialmente conforme ai limiti di
legge, a cui ha probabilmente con tribuito la moderata ventilazione, che ha favorito la dispersione degli inquinanti emessi. In tutte le stazioni della rete di rilevamento della città di Napoli, le concentrazioni dei diversi inquinanti monitorati non hanno evidenziato andamenti chiaramente riconducibili agli incendi. Dopo due giorni di roghi tra sabato e domenica c’è il sospetto della natura dolosa. Solo in corso indagini delle forze dell’ordine.