Allarme roghi: investito dall’incendio a Sessa A., senza scampo un 89enne. FOTO

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SESSA AURUNCA – Non ha avuto scampo Domenico Andreoli (nella foto), ottantanove anni, originario di Sessa Aurunca ma residente a Roma con la sua famiglia. Ogni estate tornava nella sua terra d’origine per occuparsi delle proprietà di famiglia e per prendersi cura del
terreno ereditato tra le colline che guardano la costa e il Parco di Roccamonfina. Ieri mattina si trovava da solo in un appezzamento nei pressi della zona pedemontana delle Toraglie quando le fiamme lo hanno sorpreso senza dargli via di fuga. L’incendio divampato tra San
Martino e Santa Maria Valogno è stato violento e veloce favorito dal vento caldo e dalla vegetazione secca. Quando sono arrivati i soccorsi per l’anziano non c’era più nulla da fare. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato solo questa mattina tra la cenere e gli arbusti anneriti. I funerali della vittima si terranno domani mattina nella chiesa di San Martino a Sessa Aurunca.

Le squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno lavorato ininterrottamente per tutta la giornata cercando di domare i roghi che continuano a divorare ettari di bosco e macchia mediterranea. Nella giornata di ieri altri focolai hanno interessato anche le località di Tuoro di Sessa e Cupa e nelle ore successive le fiamme sono arrivate a minacciare la periferia della cittadina di Carano. Una situazione fuori controllo che ha trasformato una tranquilla zona collinare in uno scenario apocalittico. Fumo denso nell’aria, strade chiuse e cittadini barricati in casa nella paura che l’incendio potesse rag- giungere le abitazioni. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca che dovranno ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e verificare se l’origine dei roghi sia di natura dolosa. L’ipotesi più
temuta è quella di una mano criminale dietro l’innesco dei vari focolai che da giorni stanno assediando il territorio. I residenti esasperati si
interrogano sull’identità dei responsabili e sull’assenza di misure efficaci per prevenire questi disastri. Intanto cresce l’esasperazione
delle istituzioni locali e degli enti di tutela del territorio.

Il presidente del Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano Adolfo De Petra ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico con tutti gli organi competenti per fronteggiare con decisione l’emergenza. “Ho inviato formale sollecito a tutti gli organi competenti, Comuni, Comunità Montane, Provincia di Caserta, Regione Campania e Direzioni regionali, affinché si convochi urgentemente un tavolo
tecnico operativo contro gli incendi boschivi”, ha detto De Petra. Il territorio brucia e con esso bruciano vite storie e patrimoni ambientali
inestimabili. La morte di Domenico Andreoli è solo l’ultimo simbolo di una terra ferita che reclama protezione e giustizia.

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