NAPOLI – Ieri mattina gli uomini della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Simone Culiersi, 23 anni, ritenuto gravemente indiziato di pubblica intimidazione con l’uso di armi, porto e detenzione di arma da fuoco, con l’aggravante delle modalità mafiose. Il provvedimento, emesso dal Gip su richiesta della Dire- zione Distrettuale Antimafia, si inserisce nel contesto di un’indagine delicata e complessa, condotta dalla Mobile sotto la direzione del dirigente Giovanni Leuci e del vice questore Luigi Vissicchio. Al centro delle investigazioni, una sparatoria avvenuta il 28 maggio 2023 al Pallonetto di Santa Lucia, un episodio che – secondo gli inquirenti – rappresenta uno dei momenti più critici di una faida in atto tra due gruppi criminali. Tutto ha avuto origine qualche ora prima, all’interno di una discoteca napoletana, dove sarebbe scoppiata una violenta lite tra due fazioni: da un lato uomini riconduci- bili alla famiglia Sesso, storicamente radicata al Pallo- netto; dall’altro esponenti dei Savio. Le tensioni, spiegano gli investigatori, affondano le radici in una rivalità per il controllo del territorio e nel desiderio reciproco di affermare il proprio potere nelle aree di rispettiva influenza.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la mattina successiva – alle ore 8:34 – Culiersi avrebbe raggiunto in auto la zona dove erano ubicate le abitazioni di esponenti di spicco del clan Sesso come Gennaro Sesso e Ciro Sesso. Una volta arrivato, avrebbe aperto il fuoco più
volte, incurante della presenza di passanti e della luce del giorno, in pieno centro abitato. Un gesto definito dagli investigatori come un
“atto dimostrativo di forza”, volto a intimidire l’avversa- rio e riaffermare il peso del proprio gruppo nell’equilibrio criminale cittadino.
Le telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte hanno permesso di stringere il cerchio attorno al 23enne, già noto alle forze dell’ordine. Fondamentali, in questo senso, anche le analisi balistiche e gli accertamenti sui movimenti del veicolo utilizzato per l’agguato.
L’operazione rappresenta un nuovo tassello nella lotta al crimine organizzato nei quartieri storici di Napoli, dove clan rivali continuano
a contendersi il controllo delle piazze di spaccio e delle estorsioni, anche a costo di mettere a repentaglio la vita dei cittadini. Intanto le indagini proseguono per identificare altri eventuali complici e ricostruire l’intera catena di comando dietro la sparatoria. Napoli, ancora una volta, si ritrova a fare i conti con una criminalità giovane, spavalda, e sempre più armata. Una guerra silenziosa che si combatte a colpi di pistola, anche alle otto del mattino, sotto gli occhi di tutti.