ROMA (Francesco Biondi) – L’incertezza a Piazza Affari continua in parallelo a quanto avviene nella politica. I mercati, infatti, hanno dimostrato di riflettere quella tensione che si sta respirando nelle fasi della formazione del nuovo governo. Lo spread si è infatti attestato su livelli superiori ai 135 punti, giungendo nella fase delle contrattazioni fino ad un massimo di 140. Un limite mai raggiunto negli ultimi tre mesi. Questo dato, in ogni caso, secondo gli esperti non è ancora preoccupante, anche se è innegabile la maggiore richiesta di premio pervenuta da parte degli investitori. E questa sensazione è stata infatti confermata anche dal dato relativo all’asta dei ‘Bot’ annuali. Sono stati infatti emessi quasi 6 miliardi e mezzo di buoni a 12 mesi ed il loro rendimento è risultato superiore, anche se leggermente, a quello che era stato registrato il mese scorso.
Mercato azionario in netta discesa
Stesso trend leggermente negativo sul fronte azionario, con Milano che ha risentito degli ultimi aggiornamenti in maniera più netta ed evidente rispetto alle altre sedi europee e non. L’indice Mib ha infatti ceduto l’1.4%, mentre le borse di Tokyo e Wall Street hanno chiuso in positivo. Per quest’ultima gli indici Down Jones e Nasdaq hanno fatto registrare aumenti simili intorno all’1%.
Ok gran parte della produzione industriale
L’aspetto positivo di giornata per l’Italia arriva invece dai dati ufficiali relativi alla produzione industriale nostrana. Nel mese di marzo, infatti, beni di consumo, energia, beni strumentali e beni intermedi hanno portato il segno ‘+’ rispetto al mese di febbraio. Un aumento totale percentuale dell’ 1.2%. I settori dell’energia e del gas, della farmaceutica e delle industrie tessili risultano quelli trainanti di un’economia che, di contro, ha perso punti in relazione all’attività estrattiva e alla produzione di auto. Questa infatti, pur essendo determinante nel sistema economico italiano, ha perso il 6.4%