Casal di Principe, terreni sequestrati a Schiavone: in aula i Natale per il dissequestro

834
Mario Natale, Ivanhoe Schiavone e Francesco Sandokan Schiavone

CASAL DI PRINCIPE – Hanno chiesto il dissequestro dei terreni: i Natale si sono rivolti al Riesame (ieri si è tenuta l’udienza) per provare a ribaltare l’ordinanza cautelare con cui il Tribunale partenopeo, a luglio, su richiesta della Dda di Napoli, aveva posto i sigilli a due appezzamenti, a pochi passi dall’aeroporto di Grazzanise, acquistati per 315 mila euro da Pasquale Corvino. Gli inquirenti avevano
chiesto e ottenuto il sequestro di quell’area perché hanno raccolto elementi utili a dimostrare, secondo la loro ricostruzione, che il reale proprietario di quei 13 ettari fosse il boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, che li aveva lascia- ti intestati solo formalmente al soggetto da cui li aveva acquistati, Romolo Corvino (deceduto), padre di Pasquale.

Nel 2021, Ivanhoe Schiavone, figlio del boss, secondo l’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, per fare cassa decise di venderli, così allertò il prestanome per metterli sul mercato. I due avrebbero anche costretto chi aveva in fitto quelle aree a recedere anticipatamente dal contratto, in modo da farli affittare prima a chi era intenzionato a comprarli, evitando che il precedente conduttore potesse esercitare il diritto di prelazione. Ad acquistarli, come detto, è stata una società riconducibile a Mario Natale, noto imprenditore di Casal di Principe, in passato (nel 2008) coinvolto in un’inchiesta sul clan dei casalesi (dove era accusato di associazione mafiosa), dalla quale però ne è uscito indenne (è stato assolto dalle accuse).

Ieri si è tenuta l’udienza. Mario Natale e gli altri componenti della società che hanno acquisito i terreni, tra cui il figlio Enrico Maria, attuale assessore comunale, rappresentati dagli avvocati Umberto Pappadia e Giuseppe Stellato, hanno sostenuto la loro non consapevolezza che il reale proprietario del terreno fosse il boss Sandokan. L’indagine, oltre al sequestro dei due appezzamenti, ha portato in carcere Ivanhoe Schiavone, difeso dall’avvocato Pasquale Diana, e ai domiciliari Pasquale Corvino (inizialmente anche lui era stato portato in prigione, ma il Riesame, martedì scorso, accogliendo la tesi del suo legale, l’avvocato Marco Schiavone, non riconoscendo l’aggravante mafiosa al reato di riciclaggio contestatogli in concorso con Ivanhoe, gli ha concesso una misura cautelare più lieve). I Natale non sono stati raggiunti da alcuna misura cautelare personale e non compaiono nell’elenco degli inquisiti in relazione all’indagine che ha fatto scattare arresti e sequestri.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome