CASERTA – Fino a giugno scorso, Luigi Grimaldi era consigliere a Napoli, eletto nella lista dei Moderati per Manfredi, e si è dimesso proprio in seguito all’inchiesta sulle aste truccate. Per questo motivo non sono state disposte misure a suo carico, non potendo reiterare il reato. Tuttavia, nota il gip, l’indagato in sede di interrogatorio preventivo, dopo essere stato previamente avvisato della facoltà di non rispondere, ha dichiarato di non essere sottoposto attualmente a procedimenti penali, “omettendo di riferire della esistenza di un procedimento penale a suo carico con emissione di misura cautelare per il reato di corruzione presso il Tribunale di Napoli Nord”. Nell’inchiesta sulle Asl le accuse a suo carico scaturiscono invece da una conversazione ambientale su un’auto in uso a Domenico Romano (non indagato), che parlando con la moglie Anna Lanzuolo le dice di voler impedire ad Aniello Ilario, legale rappresentante della Czeta, consorziata del Ciclat, di aggiudicarsi l’appalto a Frattamaggiore, in quanto questo avrebbe irritato “Gigino”, in seguito identificato con Grimaldi, già consigliere comunale a Frattamaggiore prima dell’elezione a Napoli.
A novembre 2022, a gara pubblicata, la Lanzuolo afferma che “si deve chiudere con Gigino Grimaldi”, fornendo quindi l’identità del “Gigino” di cui alla precedente conversazione. Ilario avrebbe esercitato pressioni sul sindaco di San Giorgio del Sannio Angelo Ciampi e sul presidente della commissione Pietro Buonanno per indurii ad estromettere strumentalmente la Igiene urbana evolution srl e ad affidare così l’aggiudicazione in favore del consorzio Ciclat scarl, come poi avvenuto. In un dialogo intercettato, Romano e Vincenzo Agizza parlano dell’intervento di quest’ultimo presso il Comune di Frattamaggiore dove era andato “a fare il guappo” e si riferiscono a un “ex”, verosimilmente l’ex consigliere Grimaldi. Ancora, viene detto che l’imprenditore Ilario era stato chiamato da Francesco Russo (ex sindaco e rappresentante della opposizione) e che, evidentemente, quest’ultimo stava chiedendo del denaro all’imprenditore, sicché l’utile non sarebbe stato destinato al solo Gigino (ossia, Luigi Grimaldi), che dunque torna ad essere menzionato come colui che devono pagare per garantirsi l’aggiudicazione.
Non è dunque un affare solo di “Gigino” ma cerca di inserirsi nelle trattative anche Francesco Russo, e secondo gli inquirenti “non è irrilevante il dato che Grimaldi sia stato a suo tempo eletto proprio in una li- sta elettorale” a sostegno di Russo. Basilio Polverino (non indagato) afferma poi, parlando con Ilario: “Circola già il tuo nome per Frattamaggiore… mi hanno chiamato e mi hanno detto”, aggiungendo che molti degli operai erano felici di questa possibilità. L’imprenditore Ilario specificava di essere passato a salutare un amico presso l’oasi ecologica ed aveva incontrato numerosi operai, suoi ex dipendenti, ai quali aveva comunicato di essere in procinto di partecipare alla gara con la ditta Ciclat sapendo di vincerla e costoro, nell’occasione, gli avevano manifestato il loro piacere nell’aver- lo di nuovo quale datore di lavoro. Polverino gli spiegava che l’allora sindaco di Frattamaggiore “è il figlio di Enzo Del Prete” la cui amministrazione fu sciolta, nel 2002,
per infiltrazioni camorristiche; ed aggiungeva, però, che il futuro sin- daco sarebbe stato Russo, verso il quale Polverino dice di nutrire stima.
Con riferimento alla gara d’appalto di Frattamaggiore i coniugi Romano/Lanzuolo, resisi conto dell’esito negativo della gara, cercheranno di
bloccare l’assegnazione all’aggiudicatario redigendo ed inviando alla Procura di Napoli e ai Comuni di Frattamaggiore e Gragnano riguardanti presunte condotte corruttive tra esponenti politici locali e due società attive nel settore dell’igiene urbana. La donna ha cercato poi di scaricare la responsabilità di queste lettere sul marito, ma il giudice non è stato convinto da queste argomentazioni e ha disposto per lei il divieto di dimora in Campania