NOME E FOTO. Gambizzato scissionista dei Falanga a Torre del Greco: in passato condannato per camorra

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Antonio Gaiezza

TORRE DEL GRECO – Una domenica mattina trasformata in un palcoscenico di paura. Poco dopo le 11, in via De Gasperi, due uomini in sella a uno scooter hanno avvicinato Antonio Gaiezza, 48 anni, e hanno fatto fuoco mirando alle gambe. Non una parola, solo il rumore dei colpi esplosi e la fuga immediata. Gaiezza è rimasto ferito alla gamba destra, colpito da uno dei proiettili calibro 9×21 ritrovati dalla polizia sul selciato. Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, l’uomo non è in pericolo di vita, ma dovrà affrontare un intervento chirurgico. Ai sanitari e agli agenti ha raccontato la dinamica, confermando di essere stato vittima di un agguato.

Il nome di Gaiezza non è sconosciuto alle cronache giudiziarie. Nel 2019 era stato arrestato dai carabinieri, ritenuto vicino allo schieramento scissionista del clan Falanga-Di Gioia. Ricercato da mesi, era finito in manette dopo un inseguimento lungo la Panoramica, mentre era in sella a uno scooter insieme a un giovane incensurato. Su di lui pendeva una condanna a sei anni e tre mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso. E già nel 2013, quando si trovava in carcere, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’indagine che colpì diversi esponenti del clan Falanga. Una storia segnata da rapporti con la camorra che oggi torna a intrecciarsi con un nuovo capitolo di violenza.

La polizia di Stato ha avviato le indagini per ricostruire i movimenti della vittima e risalire ai due aggressori, che si sono dileguati subito dopo l’agguato. L’ipotesi più probabile è quella di un regolamento di conti interno agli ambienti criminali, ma gli investigatori non escludono altre piste. Nel frattempo, tra i residenti cresce la preoccupazione. L’agguato non è avvenuto in un vicolo nascosto o nelle ore notturne, ma in una zona centrale, a mezzogiorno, in un giorno festivo. In quella stessa via, famiglie e bambini stavano uscendo per la passeggiata domenicale, ignari che sarebbero potuti diventare vittime collaterali.

Il ferimento di Antonio Gaiezza porta con sé un messaggio preciso: punire, intimidire, ma non uccidere. Un ultimatum. Se torneranno, non avranno alcuna pietà. Un gesto che, oltre al significato criminale, lancia però un allarme più ampio. Sparare in pieno centro cittadino, di domenica mattina, significa calpestare ogni regola di convivenza civile e mostrare che la violenza può esplodere senza più confini. Torre del Greco oggi si ritrova a fare i conti non solo con un episodio di camorra, ma con una sensazione che riguarda tutti: la consapevolezza che la criminalità organizzata continua a segnare il territorio, mettendo a rischio la vita quotidiana dei cittadini.

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