NAPOLI – Misure di sicurezza intensificate sia per don Maurizio Patriciello, con la scorta rafforzata, che per la parrocchia San Paolo Apostolo di Caivano. E’ quanto ha deciso il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza che si è tenuto ieri sera in Prefettura a Napoli dopo che domenica il 75enne Vittorio De luca, imparentato con il boss Domenico Ciccarelli, ha consegnato al prete anticamorra un foglio di giornale con all’interno un proiettile 9×21. Alla riunione con le forze dell’ordine e le istituzioni ha partecipato lo stesso prelato.
“Un episodio gravissimo – ha sottolineato il prefetto di Napoli Michele di Bari – per il quale dobbiamo andare oltre la solidarietà. La solidarietà è certamente importante, ma noi abbiamo bisogno di segnali ben precisi da parte di tutti e lo Stato questi segnali li sta già dando in maniera copiosa. Questa sera abbiamo stabilito una serie di attività alcune delle quali iniziate già un minuto dopo questo fatto increscioso. Abbiamo ulteriormente intensificato le misure di sicurezza, sia sul territorio e in particolare al Parco Verde, ma anche nei confronti di don Maurizio Patriciello. Credo lo dobbiamo ad una persona che sta dando molto e lo Stato non si sta tirando indietro. Don Maurizio – ha concluso il prefetto – non è solo un simbolo, ma è colui che ha creato le condizioni perché quel modello Caivano diventasse un modello da esportare in Italia”.
Sul fatto che una persona già nota alle forze dell’ordine si sia potuta avvicinare a un sacerdote sotto scorta solleva dubbi il consigliere comunale di Afragola Antonio Iazzetta. Sull’altare, mentre il prete celebra va messa, la scorta non c’era e il consigliere si chiede perché De Luca non fosse mai stato colpito da un provvedimento che gli impedisse di avvicinarsi al parroco. “Da qui voglio mandare un abbraccio fino a Caivano a Maurizio Patriciello. Tutti in questo momento vorremmo essere al suo fianco, perché quello che è avvenuto è di una gravità inaudita, non tanto per il gesto, ma per il momento in cui lo si è voluto fare, davanti al corpo di Cristo. Ma sono convinta che Don Maurizio non si lascerà intimidire”. Lo ha detto ieri Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare Antimafia.
“Un episodio scioccante che ha diffuso tra i fedeli ed i bambini un senso di sgomento di fronte all’offesa e alla minaccia che è stata rivolta a tutta la comunità” ha commentato Susy Panico, responsabile per la Campania per Forza Italia del dipartimento della famiglia. La Fai, federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane, esprime “tutta la sua vicinanza a don Maurizio Patriciello e a tutte le persone perbene di quei territori. Ringraziamo sempre le forze dell’ordine e le Istituzioni per quello che fanno. Don Patriciello – aggiunge la Fai – è da anni impegnato in quella terra martoriata, non è solo e non la sarà mai: solo così, uniti, potremo liberare i nostri territori dalla zavorra della camorra. Il nostro invito ai colleghi operatori economici e non solo, è quello di denunciare ogni tentativo di ricatto mafioso e di affidarsi con fiducia alle forze dell’ordine, alla magistratura e anche alle associazioni antiracket”. Solidarietà anche dai sindacati di polizia Sap e Siap.