MONDRAGONE – C’è ancora da indagare. Il materiale raccolto, prima e durante le perquisizioni, le intercettazioni, i riscontri da effettuare: serve più tempo per poter dichiarare chiusa l’inchiesta che coinvolge il consigliere regionale Giovanni Zannini, da poco approdato in Forza Italia, e l’imprenditore Alfredo Campoli. Per questa ragione la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini, ha chiesto e ottenuto dal gip una proroga di sei mesi delle attività investigative affidate ai carabinieri. Più tempo a tutela di tutte le parti coinvolte, più tempo per la ricerca della verità, più tempo perché l’attività si sta rivelando molto complessa.
Se questo filone investigativo è emerso ed è stato attenzionato dalla stampa, è perché circa un anno fa determinò perquisizioni, ordinate dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, nelle abitazioni e negli uffici di Zannini, Campoli e di altri soggetti coinvolti. Ad oggi, uno degli effetti più rilevanti di questa indagine è stato il sequestro del maxi caseificio di Cancello Arnone, realizzato dalla società Spinosa con un finanziamento Invitalia di oltre 10 milioni di euro. Proprio questo finanziamento è uno dei temi centrali dell’inchiesta. Secondo la Procura guidata da Pierpaolo Bruni, il mondragonese Zannini si sarebbe attivato – in violazione della legge – per evitare che Luigi e Paolo Griffo, di Castel Volturno, perdessero il contributo a causa della mancata Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca). Il consigliere avrebbe prima tentato di fare pressione su una dirigente regionale, poi favorito il passaggio della pratica al Comune di Cancello ed Arnone, che a sua volta la delegò a Castello del Matese, dove era presente la commissione competente. In cambio del suo intervento, Zannini avrebbe ricevuto una mini-crociera di due giorni a Capri su uno yacht. Per questa vicenda, a Zannini e ai Griffo sono contestati i reati di truffa e corruzione.
Un secondo filone riguarda una presunta concussione ai danni di Vincenzo Iodice, sammaritano (anche lui, come il mondragonese, impegnato alle prossime elezioni regionali), che secondo la Procura sarebbe stato spinto da Zannini a lasciare la carica di direttore sanitario
dell’Asl di Caserta, ritenuto un ostacolo alla sua attività politica. Il terzo capitolo dell’inchiesta riguarda invece i presunti favori alla società Columbus Edil Gest, riconducibile ad Alfredo Campoli, marito dell’assessore comunale di Mondragone Rosaria Tramonti (estranea
all’indagine). Zannini si sarebbe adoperato per farle ottenere alcuni servizi di pulizia nel Comune di Teano, ricevendo in cambio due motocicli del valore complessivo di circa 7mila euro come regalo di Natale 2023. Campoli è inoltre coinvolto in un presunto giro di false fatturazioni per importi rilevanti.
Tutte queste ipotesi di reato riguardano, ricordiamo, la fase preliminare dell’inchiesta: gli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, hanno già fornito la propria versione dei fatti alla magistratura, dichiarandosi estranei alle ipotesi contestate. Intanto l’indagine va avanti.