NOMI E FOTO. Attivista picchiato a Vitulazio: 3 denunciati dopo l’aggressione al campo

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Gianni Criscione, Giusy Magliocca e Santo Graziano

VITULAZIO – Un post sui social, la critica a una nomina in giunta e, poco dopo, l’aggressione sul campo sportivo del paese. È questa la storia raccontata da Gianni Criscione, attivista politico e ambientalista. Una vicenda che il vitulatino, candidato consigliere alle scorse elezioni amministrative con la lista Città Perbene, ha messo nero su bianco nella denuncia presentata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Agli inquirenti ha indicato i nomi di quelli che ritiene essere stati i suoi aggressori: Giusy Magliocca, assessora all’Ambiente, Santo Graziano, marito della stessa, e Antonio Castaldo. Tutti e tre – è bene chiarirlo – sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, e l’attività investigativa avviata con la denuncia potrà accertare dinamiche e responsabilità anche diverse da quelle descritte dalla vittima.

Secondo Criscione, assistito dall’avvocato Giovanni Merola, tutto sarebbe iniziato il 17 settembre scorso, quando ha condiviso sul proprio profilo social un articolo di Cronache di Caserta del novembre 2024, che riportava uno spaccato di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli su un presunto progetto di rapina per finanziare – questa l’ipotesi accusatoria – esponenti dei clan. In quell’articolo comparivano i nomi di Graziano e Castaldo (mai indagati, per quanto noto, in quella vicenda), accostati a conversazioni con Davide Grasso, soggetto ritenuto vicino al clan dei Casalesi. I due vitulatini, secondo quanto emerso, avrebbero dovuto fornire supporto ad altri soggetti, forse stranieri, per colpire in un centro commerciale dell’area calena, un fatto poi mai avvenuto.

Poche ore dopo la pubblicazione di quel post – in cui Criscione contestava la nomina in giunta di Giusy Magliocca, sollevando una questione di opportunità legata al coinvolgimento del marito in un’inchiesta della Dda – l’attivista sostiene di essere stato aggredito mentre correva al campo sportivo, colpito con schiaffi e calci e invitato a “smetterla di parlare”. Nella denuncia fa riferimento anche a minacce di morte e a presunti richiami a “metodi mafiosi”, episodi che – sottolinea – sarebbero avvenuti davanti a diversi testimoni, da lui indicati. Dopo l’aggressione, dichiara di aver contattato la stazione dei carabinieri di Vitulazio, senza ottenere un intervento immediato. Sarebbe stato informato dell’assenza di pattuglie disponibili e, nonostante una successiva rassicurazione circa l’invio di una volante della polizia, nessuno sarebbe arrivato.

Per mettersi al sicuro, dice Criscione, si è fatto accompagnare da un amico al presidio sanitario di Capua, dove avrebbe incontrato nuovamente Castaldo, che avrebbe continuato a minacciarlo. Poco dopo sarebbero arrivati anche Graziano e un altro cittadino, che lo avrebbero invitato a “non denunciare”. Criscione riferisce di aver provato a filmare la scena col cellulare, inducendo gli uomini ad allontanarsi. Trasferitosi poi al pronto soccorso di Caserta, afferma di essere stato seguito ancora dagli stessi, mantenendo – a suo dire – un atteggiamento intimidatorio. Per precauzione si sarebbe posizionato sotto le telecamere interne. In ospedale sarebbe giunto anche un amico, che avrebbe riferito di essere stato avvicinato con frasi minacciose. Solo a quel punto Criscione avrebbe chiamato la Polizia, intervenuta per identificare le persone presenti. Spetterà ora alla magistratura verificare testimonianze, video e referti medici, distinguendo tra accuse, parole e fatti realmente accaduti. Criscione, nel frattempo, si dice pronto a costituirsi parte civile. Una vicenda che intreccia politica locale, tensioni sociali e libertà di espressione, destinata a far discutere Vitulazio ancora a lungo.

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