FOTO. Traffico di droga dal Sudamerica: arrestato un broker internazionale di Secondigliano

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Simone Bartiromo

NAPOLI – Indagine sul traffico internazionale di stupefacenti. Arrestato Simone Bartiromo. Il 34enne è considerato dagli inquirenti una sorta di ‘erede’ di Raffaele Imperiale boss dei Van Gogh e di Bruno Carbone. Gli investigatori sono certi: Bartiromo ha contatti diretti con diversi clan, dai Di Lauro agli Scissionisti degli Amato-Pagano di Melito e Mugnano, passando per i Sorianiello della ‘99 al rione Traiano. Indicato come un broker della droga. Avrebbe importato grandi quantità di stupefacenti. Innanzitutto va detto che la misura cautelare gli è stata notificata in carcere, perché detenuto per altra causa. A luglio era stato fermato vicino Alicante dopo circa tre anni di latitanza. La Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno lo ha indicato come un “broker del narcotraffico internazionale, membro di un’organizzazione dedita al traffico internazionale ed organizzato di droga su larga scala”.

Tre mesi fa era stato bloccato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. Lo avevano rintracciato a Orihuela, vicino Alicante in Spagna, con il supporto in fase esecutiva dell’Udyco–Policia National di Madrid, per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Era stato inserito nell’elenco del ministero dell’Interno dei latitanti pericolosi. Sempre
secondo quelle indagini, avrebbe costituito un canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e hashish, gestendolo dalla Spagna, insieme a membri di altri gruppi dediti al traffico di droga. Ma torniamo all’operazione nella quale il 34enne è
stato fermato l’altro ieri: un blitz congiunto della Guardia di Finanza di Milano e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO).

Traffico internazionale di droga dal Sudamerica: indagine su un gruppo della Locride, che in poco più di un anno avrebbe movimentato cocaina per un valore “di oltre 18 milioni di euro”. E’ emerso “un saldo rapporto tra rappresentanti di alcune cosche della ‘ndrangheta e paranze satellite dei Di Lauro di Napoli”. È il centro dell’inchiesta della Dda di Milano, che martedì ha portato all’esecuzio- ne di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 12 persone e ai domiciliari per altre 3. È stata individuata, come spiega il procuratore di Milano Marcello Viola, una rete attiva tra la Calabria e la Lombardia che, utilizzando apparati di messaggistica criptata e sfruttando contatti con appartenenti alle consorterie campane e albanesi, avrebbe gestito il narcotraffico, “con ramificazioni in Nord Europa e Sud America”. Gli arrestati sarebbero stati “in grado di importare consistenti quantità di droga da distribuire nelle principali piazze di spaccio della Lombardia”. Va detto che la Procura non indica Bartiromo tra gli elementi di vertice.

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