MONDRAGONE -Quello che c’era da approfondire, da riscontrare sulle accuse mosse a David Bonuglia (nella foto), la Procura di S. Maria Capua Vetere ritiene di averlo fatto. E così, conclusa l’indagine preliminare, ha proceduto a chiedere ed ottenere il giudizio immediato per l’ex comandante dei vigili urbani di Mondragone. A portare a processo il 62enne è l’attività investigativa condotta dai carabinieri, guidati dal tenente colonnello Antonio Bandelli, che ha spinto i pm Daniela Pannone e Maria Alessandro Pinto a contestare a Bonuglia i reati di violenza privata e lesioni che avrebbe commesso ai danni di una sua collega. Ad innescare queste sue presunte condotte sarebbero state le rimostranze della collega — che aveva anche la funzione di rappresentante sindacale — la quale lamentava disparità di trattamenti tra gli agenti assunti a tempo determinato e indeterminato, scaturiti dalle scelte organizzative di tipo arbitrario che aveva assunto lui, il comandante. Bonuglia avrebbe spintonato la donna facendola cadere e causandole, dice l’accusa, ferite guaribili in tre giorni. Inoltre avrebbe impugnato la sua arma rivolgendo alla donna frasi minacciose. Ad allontanare Bonuglia sarebbero stati altri colleghi che lo portarono a fatica, ricostruisce l’accusa, via dalla sala riunioni dove c’era la persona offesa. Questo episodio si sarebbe verificato a gennaio 2021. Altro aspetto dell’indagine su Bonuglia riguarda la trasformazione di un’area del comando dei caschi bianchi in un alloggio abitativo (abusivo) al suo interno.
In relazione a questo risponde pure di invasione di terreni o edifici. Sempre connesso alla vicenda, la Procura contesta anche il peculato perché, per ragioni del suo ufficio, si sarebbe appropriato della porzione dell’immobile del comando di via Duca degli Abruzzi trasformata indebitamente in una vera e propria abitazione. Altro capitolo dell’inchiesta va sotto il presunto reato di concussione. Bonuglia, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe sfruttato il suo ruolo con azioni atte ad avallare quanto avrebbe fatto in relazione all’alloggio abusivo ricavato in via Duca degli Abruzzi. Come? Provando a far pressione sull’allora capo dell’ufficio tecnico che aveva disposto dei controlli sulla vicenda.
Bonuglia risponde anche di presunti reati di falso e, in un caso, di corruzione. Quale? Avrebbe indicato ad Armando Marco Pacifico (anche lui indagato), consigliere comunale nella precedente amministrazione (adesso è assessore), la ditta che si sarebbe dovuta occupare dell’esecuzione dei dossi (6 attraversamenti pedonali). La società in questione sarebbe stata quella di Francesco Verazzo, il quale (pure sottoposto a indagine) avrebbe poi acquistato per Bonuglia una cucina dal valore di 1.316 euro installata nell’alloggio di via Duca degli Abruzzi. Bonuglia, dice l’accusa, si sarebbe inoltre reso protagonista di un’indagine abusiva, volta a perseguire un interesse ritorsivo. In concorso con l’ex sindaco Virgilio Pacifico, inoltre, risponde di concussione perché avrebbe organizzato un’attività ispettiva presso la sede dell’Asl di Mondragone come reazione all’attività ispettiva che l’Asl – Unità operativa prevenzione luoghi di lavoro – aveva disposto nel comando di via Duca degli Abruzzi (a seguito di un esposto della rappresentanza sindacale della Cgil). L’indagine, come emerge dalle contestazioni, ha riguardato anche altri soggetti, ma la loro posizione è stata stralciata rispetto a quella di Bonuglia, per il quale la Procura ha intrapreso la strada del giudizio immediato. Salvo eventuali richieste di rito abbreviato, il dibattimento inizierà per Bonuglia a metà gennaio dinanzi alla seconda sezione (collegio A) del Tribunale di S. Maria Capua Vetere.
Bonuglia, difeso dall’avvocato Luigi Iannettone, e gli altri indagati, sono da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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