Milano, 12 mag. (LaPresse) –
L’attivista egiziana Amal Fathi è stata arrestata venerdì, dopo che ha pubblicato sui social network un video in cui ha criticato le istituzioni nazionali e contro le molestie sessuali.
Lo hanno confermato fonti della sicurezza ad AFP, dopo che la notizia dell’arresto è stata data dalla Commissione egiziana per i diritti e la libertà (Ecrf), fondata dal marito della donna, Mohamed Lotfy. L’ong nella nota pubblicata online sottolinea di essersi occupata del caso dell’omicidio di Giulio Regeni, trovato morto in Egitto nel febbraio 2016. “E’ importante sottolineare che Ecrf lavora sul documentare casi di particolare preoccupazione per le autorità della sicurezza a proposito di tortura in carcere, sparizioni forzate, e il fatto che il direttore è il consulente legale della famiglia di Giulio Regeni”.
Inoltre, la nota prosegue: “E’ vergognoso che questo sia il modo in cui le autorità di sicurezza scelgono di occuparsi dell’Ecrf una settimana prima della visita tecnica italiana in Egitto, destinata a ispezionare il contenuto delle videocamere nelle stazioni metro. Ecrf condanna l’arresto della moglie del direttore e chiede il suo immediato rilascio”. Nel video pubblicato su Facebook, Fathi ha criticato violentemente soprattutto la banca Misr, dove dice di aver avuto problemi, e la sicurezza. È stata posta in arresto per 15 giorni, per consentire l’indagine, secondo la stessa ong Ecrf.
Fathi è accusata di “incitazione a rovesciare il regime egiziano”, “diffusione di voci false” e “uso abusivo dei social media”, scrive l’organizzazione. Dopo la pubblicazione del video contro le molestie sessuali, la stampa egiziana filo-regime ha condannato il discorso di Fathi. Il giornale governativo al-Ahram ha annunciato venerdì l’arresto della “autrice del video insultante verso l’Egitto e i suoi cittadini”.