Gaza, 14 mag. (LaPresse/AFP) – Sono saliti a due i palestinesi uccisi a Gaza dagli spari esplosi dai soldati israeliani lungo il confine con lo Stato ebraico, nel corso delle manifestazioni dei palestinesi contro il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme.
Lo riferisce il ministero della Sanità. La controversa inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme è attesa dalle 15 ora italiana.
Precedentemente il ministero aveva identificato la prima vittima come Anas Qoudeih, 21 anni, ucciso a est di Khan Younes, nel sud di Gaza.
Salgono così a 56 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza da spari israeliani dall’inizio della cosiddetta ‘Grande marcia del ritorno’, cominciata il 30 marzo scorso per chiedere il ‘diritto al ritorno’ per i rifugiati palestinesi e denunciare il blocco imposto da Israele a Gaza.
Un palestinese ucciso da spari Israele al confine
Un palestinese è stato ucciso dagli spari esplosi dai soldati israeliani nella Striscia di Gaza lungo la frontiera con Israele, nel corso delle manifestazioni contro il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme.
Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, che ha identificato la vittima come Anas Qoudeih, 21 anni, ucciso a est di Khan Younes, nel sud di Gaza. Diverse migliaia di palestinesi si sono radunate in vari punti della frontiera e piccoli gruppi di manifestanti hanno provato ad avvicinarsi alla frontiera, mentre cecchini israeliani sono posizionati dall’altra parte della barriera.
La controversa inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme è attesa dalle 15 ora italiana.