ROMA (Domenico Palmiero) – Secondo giorno di riposo per i corridori del Giro d’Italia dopo le fatiche di ieri a Campo Imperatore. L’occasione giusta per tracciare un primo bilancio quando nove tappe sono già in archivio. La corsa, ormai, sembra ben definita, anche se ancora tutto è possibile e le prove che attendono gli atleti sono quelle da far tremare i polsi.
Le pagelle
Simon Yates. La maglia rosa sta vivendo un momento di forma strepitosa. Pedalata agile e potente, sembra non fare fatica quando la luce degli altri si spegne. Gli unici dubbi sulla sua capacità di portare a termine l’impresa sono legati alla tenuta sulla distanza delle tre settimane e sulla cronometro di martedì 22. Straripante. Voto 9.
Estaban Chavez. Il colombiano, compagno di squadra di Yates, è tornato ai livelli del Giro 2016 quando solo un portentoso Nibali lo costrinse alla resa sull’ultima montagna. Sulle tre settimane dà addirittura maggiori garanzie del britannico. Ritrovato. Voto 9.
Tom Dumoulin. Occhio all’olandese della Sunweb. Ha attraversato indenne o quasi le tappe di montagna e il suo ritardo dalla vetta della classifica è di soli 38 secondi. Ha dalla sua la cronometro, la classe e la forza per infliggere ai rivali dai due ai tre minuti di distacco. Se tiene anche sullo Zoncolan alla 14esima tappa, è il favorito numero uno. Sornione. Voto 8.
Domenico Pozzovivo. Lo scalatore della Bahrain-Merida ha corso sempre con il plotone dei migliori. A Campo Imperatore ha anche provato a scattare nell’ultimo chilometro. L’impressione è che gli manchi ancora qualcosa per proporsi ai vertici assoluti della corsa rosa. Anche per lui la cronometro rappresenta il vero tallone d’Achille. Presente. Voto 8.
Thibaut Pinot. Per il francese della Fdj vale lo stesso discorso fatto per Pozzovivo. Non si fatto trovare impreparato nei convulsi finali in salita, ma non ha mai preso l’iniziativa. Attendista. Voto 8.
Chris Froome. Il kenyano bianco, vincitore di quattro Tour de France, viaggia a due minuti e 27 secondi dalla maglia rosa. Incerto nella crono di apertura e balbettante in salita. Conferma il suo scarso feeling con la corsa rosa. Non lo diamo per finito troppo presto, ma la condizione è quella che è. Impaurito. Voto 5.
Fabio Aru. Il Cavaliere dei Quattro Mori è rimasto a casa. Il corridore sfacciato e pimpante che ben conosciamo è un lontano parente di quello finora visto in corsa. Purtroppo non è neanche fiancheggiato da una squadra all’altezza della situazione. La speranza è che la forma arrivi nel momento topico della corsa rosa. Noi ci crediamo. Imbarazzato. Voto 6 di stima.
Davide Formolo, Giulio Ciccone e Fausto Masnada. Fanno parte della pattuglia italiana che maggiormente si è messa in evidenza nelle prime nove tappe. Voglia di emergere, caparbietà e coraggio le doti migliori. Rassicuranti. Voto 9.