Raid intimidatorio a Miano, vandalizzata la sede delle Guardie Giurate: nel mirino il presidente anti-clan Giuseppe Alviti

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NAPOLI – Un vile agguato, un messaggio intimidatorio neanche troppo velato contro chi, da anni, ha fatto della lotta al malaffare la propria bandiera. Nel primo pomeriggio di oggi, 26 novembre 2025, ignoti hanno preso di mira la sede dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate (ANGPG) nel quartiere Miano, una delle periferie più complesse del capoluogo campano. L’obiettivo dell’attacco sembra essere, senza ombra di dubbio, il suo presidente, il dottor Giuseppe Alviti, figura da sempre in prima linea nel denunciare la criminalità diffusa e le infiltrazioni della camorra nel tessuto sociale ed economico.

Il raid è stato rapido e sfrontato. I malviventi, agendo con la probabile certezza dell’impunità, hanno utilizzato una bomboletta spray per imbrattare e deturpare la porta d’ingresso della sede. Non contenti, hanno infierito sull’insegna dell’associazione, distruggendola. Un gesto che va oltre il semplice vandalismo, assumendo i contorni di una chiara ritorsione, uno sfregio simbolico all’impegno di Alviti e di tutti gli operatori della sicurezza privata che egli rappresenta.

Sull’accaduto sono immediatamente scattate le indagini. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia locale e gli agenti della Polizia Municipale di Napoli dell’unità operativa di Secondigliano, guidata dal Comandante Maurizio Guerra. Al momento, nessuna pista è esclusa, ma quella che appare più concreta agli inquirenti è legata proprio all’incessante attività di denuncia del presidente Alviti, considerato una figura scomoda per i clan e per quel sottobosco di illegalità che prospera nell’area nord di Napoli.

La notizia dell’infame gesto ha scatenato un’immediata e vasta ondata di solidarietà. Il mondo istituzionale, militare, civile ed ecclesiastico si è stretto compatto attorno a Giuseppe Alviti. Messaggi di stima e vicinanza sono giunti dal Vice Presidente della Camera dei Deputati e Generale di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri, On. Sergio Costa, che ha condannato fermamente l’episodio. Solidarietà è stata espressa anche dal Questore di Napoli, dott. Alberto Francini, dal Vice Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Guangi e dalla neo consigliera Regionale On. Michela Rostan. Anche le forze dell’ordine e le polizie locali hanno fatto sentire la loro voce, con attestazioni da parte del Comandante della Polizia Municipale di Afragola, Colonnello Antonio Piricelli. Dal mondo religioso, un forte abbraccio è arrivato da Padre Francesco Sorrentino e da Don Pino Cianci della Diocesi di Napoli.

Particolarmente dura la condanna del dottor Salvatore Abbruzzese, Presidente del Comitato Internazionale Interforze: “Questo episodio getta fango sugli autori dell’infame gesto e pone in risalto come l’opera meritoria di denuncia costante del malaffare di Giuseppe Alviti sia incisiva e importante. Oggi tutti ci stringiamo vicino a lui, garantendo sempre di più la vicinanza delle istituzioni. Speriamo che gli autori di questo insano gesto siano presto assicurati alle patrie galere”.

Lungi dal lasciarsi intimidire, il presidente Alviti ha reagito con fermezza, annunciando di aver già richiesto formalmente al Prefetto di Napoli l’installazione di un presidio fisso delle forze dell’ordine in via Cupa Capodichino. “Quest’area, specialmente nelle ore pomeridiane e serali, è diventata una vera e propria terra di nessuno”, ha dichiarato Alviti, “in balia di baby gang e del malaffare in genere”. Una richiesta che suona come un’ulteriore sfida a chi pensa di poter ridurre al silenzio le voci oneste con la violenza e la paura. L’attacco di oggi non ha fatto altro che rafforzare la determinazione di un uomo e di un’associazione che non intendono arretrare di un solo passo.

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