ROMA (Francesco Biondi) – Una svolta nel processo per la morte di Stefano Cucchi. Si è infatti presentato spontaneamente nell’aula di Tribunale l’appuntato scelto Riccardo Casamassima ed ha confermato le accuse nei confronti dei colleghi. Quei colleghi che volutamente avrebbero causato la morte di Stefano Cucchi. Ha dichiarato di aver avuto paura a causa delle forti e decise pressioni che negli ultimi tempi i colleghi gli avevano fatto. Ed invece ha avuto il coraggio di parlare, di presentarsi in aula e di far riaprire un caso che, stando alle precedenti sedute, era di fatto chiuso.
La deposizione
Casamassima ha dichiarato che il maresciallo Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti, si era presentato in caserma confidandogli che c’era stato un ‘casino’ perché un ragazzo era stato massacrato di botte. Ed il nome di Cucchi era stato percepito piuttosto chiaramente anche la compagna dell’appuntato Maria Rosati anche lei carabiniere. Una testimonianza da mettere i brividi che ha aggravato ancor di più la posizione dei militari dell’Arma. Soprattutto quando, in un passaggio della dichiarazione, Casamassima ha detto che quei carabinieri stavano cercando un modo per scaricare la colpa sugli agenti della polizia penitenziaria. L’appuntato ha poi tirato in ballo anche il figlio del maresciallo Mastronardi, anche lui carabiniere ed anche lui coinvolto nel pestaggio.
Le reazioni della famiglia di Cucchi
Particolarmente soddisfatta anche se ancora piena di rabbia la sorella di Stefano Ilaria, secondo la quale i ritardi nel corretto esisto del processo sarebbero da ascrivere proprio alla volontà di insabbiare tutto da parte del maresciallo Mandolini: “Adesso è partito il processo, quello vero – ha affermato Ilaria Cucchi – perché si parla finalmente di pestaggio. Per anni io e la mia famiglia abbiamo rincorso la verità e l’abbiamo cercata anche troppo a lungo”. Siamo solo all’inizio, dunque, di un processo nuovo e dal quale sono attese ancora tante sorprese.