CASERTA – In provincia, dall’inizio dell’anno al 31 ottobre, sono stati emessi 121 ammonimenti del questore a persone segnalate alla polizia per fatti legati alla violenza di genere. Nel 99% dei casi l’ammonimento è stato rivolto agli uomini, nell’1% alle donne. Ma solo nel 6% dei casi c’è stata recidiva, rispetto a un dato nazionale che si aggira sul 16,5%. Nello stesso periodo sono state presentate 602 denunce ai carabinieri di Caserta e provincia; 509 sono state le denunce in stato di libertà, 111 gli arresti (48 in flagranza di reato e 63 su ordine di custodia cautelare). I braccialetti elettronici sono 196. Questi i dati diffusi ieri mattina dalla Questura e dal comando provinciale dei carabinieri, in collaborazione con la Camera di commercio, in un incontro con la stampa tenuto nella sala Consiglio della Camera di
commercio e moderato da Marilù Musto. Il presidente dell’ente camerale Tommaso De Simone ha ricordato che il fenomeno della violenza di genere è spesso “subdolo” e avviene fra le mura domestiche. Oggi in Camera di commercio si insedierà un comitato con donne imprenditrici e con le forze dell’ordine c’è “grande sinergia” sul territorio casertano e tantissimi imprenditori che si impegnano per la competitività del territorio.
Sono 22.556, il 23% del totale, le aziende con titolari donna. Per il comandante provinciale dei carabinieri Manuel Scarso, la Giornata “non va utilizzata per fare passerella, ma come momento di riflessione: c’è un percorso lungo da fare tutti insieme, tenendoci per mano”. Il problema è culturale: la parità fra uomo e donna è stabilita dalla Costituzione, ma solo nel 1969 viene eliminato il reato di adulterio, che esisteva solo per la donna, e solo nel 1981 scompare il matrimonio riparatore. “Finché considereremo normale che l’uomo sieda a tavola e la moglie gli serva il pasto e penseremo che stirare sia un compito da donna, avremo ancora forme di violenza in casa”. E quando devono intervenire polizia o carabinieri è “un fallimento: il problema va risolto con la prevenzione” e per questo c’è l’opera delle associazioni. Il questore Andrea Grassi ha esaltato la “forza dell’unione rappresentata dalla presenza di polizia e carabinieri”, con l’Arma che, grazie alla presenza capillare sul territorio, può intervenire meglio.
Importanti anche le segnalazioni dei casi di violenza da parte degli ospedali. Quando deve scattare la repressione, “vuole dire che il danno è già consumato”. Il dirigente ha anche ricordato le iniziative sponsorizzate dalla Camera di commercio nell’ambito del progetto “Questo non è amore”. In provincia di Caserta si sono 4 “stanze tutte per sé” per accogliere le donne maltrattate: tre sono gestite dai carabinieri, una (ricavata in un immobile confiscato alla camorra) dalla Questura. Il comandante Scarso ha ricordato la recentissima donazione, da parte del Soroptimist Caserta, di una “stanza tutta per sé” itinerante, in pratica un pc con microfono e video camera per raccogliere le testimonianze delle vittime di violenza anche senza convocarle in caserma. “Vado spesso nelle scuole – ha detto il colonnello – e vedo i comportamenti di
ragazzi che giudicano normali certe anomalie: il fidanzato che decide se la fidanzata deve uscire o quale lunghezza deve avere la sua gonna: queste abitudini culturali vengono dal secolo scorso, quando l’uomo era padre padrone. Il perseverare di questo comportamento genera il patriarcato. C’è da lavorare nelle scuole per far capire ai ragazzi, ma anche a qualche docente, che questi comportamenti sono sbagliati”.
Il numero degli ammonimenti, carabinieri: “Da 35 anni faccio i turni h24 e i vostri uomini ci chiamano per accogliere donne maltrattate: loro ascoltano le donne, mentre i servizi sociali non lo fanno”. Nel corso di una recente chiamata, la donna che chiedeva assistenza “mi ha rimproverato perché sentiva la stanchezza nella mia voce e mi ha detto che ci pagano perché il Governo ha stanziato fondi . Ma noi questi soldi non li abbiamo mai visti”. ha aggiunto il questore Grassi, è in media di 3 a settimana e questo dato è “motivo di orgoglio, ma anche preoccupante, così come i 98 daspo urbani: che intervengono su comportamenti non proprio criminosi ma comunque non civici”. Compito delle forze dell’ordine, in definitiva, è “aiutare chi ha bisogno della nostra missione”.
Il questore ha auspicato che realtà artistiche come “Ali nella mente” e “Fabbrica Wojtyla” siano “un riferimento di tutti i ragazzi della provincia”. Tiziana Carnevale di Spazio Donna ha ricordato di aver sempre lavorato con polizia e Elogi dalla volontaria anche al tessuto commerciale, “quello che da lavoro alle nostre donne: le aziende le accolgono, fanno contratti regolari e accettano i turni perché le donne hanno bambini”. In definitiva, ha concluso Carnevale, “la parità è diversa dalla libertà: la parità l’abbiamo raggiunta libertà non ce l’abbiamo”




















