Droga a basso costo, scontro tra i clan Contini e Mazzarella in piazza Carlo III

54

NAPOLI – Il capoluogo partenopeo è attraversata da un’escalation di violenza che mette in evidenza le tensioni tra gruppi criminali locali. Stese e agguati stanno creando un clima di forte apprensione, alimentato da un sistema di spaccio sempre più rapido e frammentato. La droga viene richiesta attraverso servizi di messaggistica e consegnata da giovani incaricati che si allontanano dai loro contesti abituali per recuperare solo le dosi necessarie allo scambio. Si tratta della versione più recente dello spaccio al minuto, un fenomeno che coinvolge in misura crescente adolescenti e ragazzi, spesso minorenni, considerati manovalanza volatile. Le etichette cambiano, tra babygang e paranze, ma il risultato resta invariato: un aumento della violenza che ha spinto magistrati e investigatori a concentrare l’attenzione su piazza Carlo III, diventata nodo centrale dopo l’omicidio del diciannovenne Pio Marco Salomone.

Gli ultimi episodi di violenza nella zona dell’Arenaccia sembrano la conseguenza di contrasti radicati tra spacciatori che da oltre un anno si
contendono il mercato della droga destinata alla movida del quartiere San Carlo all’Arena. L’area notturna, che nei fine settimana si anima nei pressi dell’Albergo dei Poveri, attira diverse paranze legate alle due organizzazioni predominanti: il clan Contini, vertice dell’Alleanza di Secondigliano, e i Mazzarella. Al centro dello scontro c’è piazza Carlo III, frequentata da un numero crescente di ragazzi che affollano locali e strade fino all’alba, attratti dalla possibilità di acquistare sostanze a basso costo. L’evoluzione del traffico mostra un’organizzazione sempre più rapida e frammentata. I giovani coinvolti, non formalmente inseriti nei clan, diventano strumenti essenziali di un sistema che privilegia l’immediatezza e riduce al minimo i contatti con le basi operative. La distribuzione al minuto limita il rischio di controlli e aumenta la rota
zione dei pusher, ma amplifica i conflitti per il controllo dei punti più redditizi. Questo modello alimenta tensioni che sfociano in violenze pubbliche e rendono la città un territorio in cui il crimine giovanile assume contorni sempre più complessi e difficili da contenere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome