SORRENTO – Probabilmente pensava che il fragore del temporale potesse fare da scudo perfetto al suo piano. Tuoni, fulmini, pioggia battente e un corso Italia insolitamente deserto: per un 30enne di Torre del Greco, Vincenzo Francesco Liguori Sorrentino, sembravano essere le condizioni ideali per mettere a segno un colpo da decine di migliaia di euro. Invece, quella che doveva essere una notte di “fortuna” si è trasformata in un arresto in piena regola, nel cuore del centro storico sorrentino. Sono circa le 22 quando il Liguori Sorrentino, si aggira nella zona pedonale compresa tra piazza Tasso e la Cattedrale, un’area che normalmente brulica di vita, turisti e residenti a ogni ora del giorno e della notte. Ma non questa volta: il violento nubifragio che si abbatte sulla penisola costringe tutti al riparo, lasciando le strade paradossalmente mute e vuote.
Proprio di fronte alla Cattedrale, all’angolo con via Tasso, si trova la gioielleria scelta come obiettivo. Il proprietario, forte delle vetrine anti sfondamento e della costante illuminazione dell’area, non si preoccupa di rimuovere i preziosi neppure durante la notte: in condizioni normali, la presenza continua di persone rende difficilissimo qualunque tentativo di furto. L’altra sera, però, il luccichio dei gioielli è rimasto esposto in una città quasi sospesa, avvolta dal fragore della pioggia. Il trentenne coglie l’occasione: tira fuori una spranga di ferro e comincia a colpire con violenza la vetrina principale. Colpi secchi, ripetuti, brutali. Eppure, nessuno nei palazzi circostanti sembra accorgersi di nulla: il boato del temporale copre ogni rumore. Le crepe nel vetro, nonostante la resistenza antisfondamento, iniziano ad allargarsi. La rottura della
vetrina sembra ormai questione di secondi.
Ma proprio nel momento in cui il colpo sta per andare a segno, una volante del commissariato sopraggiunge lungo il corso. Gli agenti scendono rapidamente dall’auto e intimano all’uomo di gettare la spranga e alzare le mani. Vincenzo Francesco Liguori Sorrentino prova istintivamente a opporre resistenza, confuso e agitato, ma si rende subito conto dell’impossibilità di fuga. Abbandona l’arma impropria e permette agli agenti di ammanettarlo. Viene condotto negli uffici del commissariato di Sorrento, dove viene identificato e sottoposto alle formalità di rito. L’operazione è stata coordinata dal vice questore Alfredo Petriccione, con le pattuglie del reparto volanti guidate dal nuovo responsabile, Gaetano Starace. Per il trentenne scatta l’accusa di tentato furto aggravato.




















