Genitori fumatori: anche i figli rischiano

E’ il cosiddetto fumo di ‘terza mano’. Si deposita su pelle, vestiti, mobili e pareti e, a contatto con l’aria, sprigiona sostanze altamente tossiche. I figli a rischio patologie cardiovascolari

Fumatori
© Archivio Lapresse

MILANO (Alfredo Stella) Non fumare aiuta la salute e ad evitare che gli stessi figli dei fumatori siano a rischio di gravi patologie cardiovascolari e di malattie respiratorie. Si tratta del fumo passivo, soprannominato di ‘terza mano’, quello che si deposita addosso, sulla pereti, nell’auto e sui vestiti. Un effetto che non presenta problematiche in maniera subitanea ma a lunghissima scadenza.

Il congresso a Milano

Del problema se ne discute a Milano, al Congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip). Qui vengono presentati i risultati di uno studio pubblicato su Thorax, condotto da un team di ricercatori dell’Università La Sapienza. “Stiamo parlando di effetti a lungo termine – precisa il primo autore, il professor Lorenzo Loffredo -. Avere un rischio cardiovascolare aumentato non vuol dire che il figlio di fumatori rischia un infarto, ma che potrebbe avere un rischio aumentato di eventi cardiovascolari in età adulta”.

Stress nei fumatori

Gli studiosi hanno evidenziato in precedenza che negli adulti il fumo aumenta lo stress ossidativo, attivando un enzima e diminuendo la biodisponibilità di ossido nitrico, che protegge da aterosclerosi e rischio cardiovascolare. “Nello studio – spiega Anna Maria Zicari, professoressa aggregata di Pediatria – i figli di fumatori hanno dimostrato di avere una minore produzione di ossido nitrico e più stress ossidativo con conseguente alterazione della dilatazione arteriosa. In Italia esistono ancora ambienti dove si fuma, pertanto particolarmente a rischio.

La tossicità

“Studi recenti hanno dimostrato che le concentrazioni tossiche possono essere più di venti volte superiori a quelle nell’ambiente domestico – spiega ancora Loffredo -. Ciononostante il 65% dei fumatori ha dichiarato di fumare in auto e purtroppo ancora un 21% lo fa in presenza dei bimbini”. “Il danno che possiamo procurare ai figli – conclude la Presidente Siaip Marzia Duse – è ‘nascosto’ e silente. Ma si renderà evidente quando saranno nel pieno dell’attività sociale e lavorativa”.

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