Auto elettrica: la Germania chiede una deroga al 2035

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Transizione automotive
Transizione automotive

I costruttori di auto europei, riuniti nell’associazione ACEA, hanno lanciato un allarme formale: gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall’Unione Europea per il 2030 e il 2035 non sono raggiungibili alle condizioni attuali. L’avvertimento precede la presentazione del “Pacchetto Automotive” della Commissione Europea e segue le recenti dichiarazioni di John Elkann di Stellantis, che ha parlato di un’industria automobilistica prossima a un declino irreversibile a causa di una transizione elettrica forzata.

La posizione dell’ACEA, espressa dalla direttrice generale Sigrid de Vries, non è un rifiuto dell’elettrificazione, ma una constatazione pragmatica. Nonostante un’offerta di oltre 300 modelli elettrificati, il mercato non decolla come previsto. Rispetto al periodo pre-pandemico, mancano all’appello circa 3 milioni di veicoli venduti ogni anno. L’associazione punta il dito contro la carenza di infrastrutture di ricarica e l’insufficienza degli investimenti pubblici nelle reti elettriche.

Per superare l’impasse, ACEA ha proposto una strategia “a tre corsie”, adattata alle diverse velocità di transizione dei segmenti di mercato. Per i veicoli commerciali leggeri, essenziali per le PMI, si chiede maggiore elasticità e un adeguamento degli obiettivi. Per camion e autobus, è richiesta una revisione accelerata del regolamento per tenere conto delle complesse dinamiche logistiche.

Per le automobili, il problema principale è la debolezza della domanda. I costruttori criticano una regolamentazione focalizzata solo sull’offerta e chiedono soluzioni alternative per evitare sanzioni miliardarie. La proposta è di includere nel percorso di decarbonizzazione anche tecnologie a basse emissioni come le ibride plug-in (PHEV), le elettriche con range extender e le celle a combustibile a idrogeno.

La Germania, primo produttore di auto in Europa, ha formalizzato queste preoccupazioni. Il leader politico Friedrich Merz ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, chiedendo di estendere la possibilità di commercializzare alcuni veicoli ibridi anche dopo il 2035. La richiesta include anche un ruolo più significativo per biocarburanti avanzati e tradizionali, sostenendo la necessità di un’apertura tecnologica.

Nello specifico, i presidenti dei Länder tedeschi hanno proposto che tecnologie di transizione come le ibride plug-in, le elettriche con range extender (EREV) e i motori a combustione interna molto efficienti possano continuare a essere immatricolati. La Germania spinge anche per aumentare le quote di miscelazione di carburanti sintetici e biocarburanti, un modo per ridurre le emissioni della flotta circolante ed evitare le pesanti sanzioni previste da Bruxelles.

Il quadro del mercato europeo conferma queste difficoltà. In Italia, i primi dieci mesi del 2025 hanno registrato un calo delle immatricolazioni dello 0,6%. La situazione tedesca è ancora più preoccupante: da gennaio a settembre, le immatricolazioni sono diminuite dello 0,3%, con un crollo delle vendite di auto a benzina e diesel solo parzialmente compensato dalla crescita di veicoli a batteria e ibridi. All’appello mancano circa 70.000 auto, un dato che alimenta la richiesta di rivedere le rigide scadenze europee.

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