Londra: l’Italia guida il piano anti-plastica

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Plastica zero
Plastica zero

L’Italia ha incassato un successo diplomatico e ambientale di fondamentale importanza durante il Summit Internazionale per la Protezione Marina, che si è concluso a Londra. La delegazione nazionale ha presentato una proposta normativa per un drastico taglio dell’inquinamento da plastica nel Mar Mediterraneo, ottenendo un’approvazione quasi unanime.

Il piano, definito ambizioso ma realistico, si articola su più fronti. Prevede il divieto di specifici oggetti in plastica monouso a bordo di tutte le navi commerciali, turistiche e da pesca che operano nel bacino, incluse bottiglie, posate e imballaggi. Inoltre, imporrà ai porti l’adozione di infrastrutture avanzate per la raccolta e il riciclo dei rifiuti provenienti dalle imbarcazioni, creando un sistema virtuoso di economia circolare. L’obiettivo quantitativo è chiaro: una riduzione del 40% dei rifiuti plastici marini entro il 2030.

La proposta è stata accolta con grande favore. Ben il 92% degli Stati membri con affaccio sul Mediterraneo presenti al summit hanno votato a favore, riconoscendo l’urgenza di un’azione coordinata. Nazioni chiave come Francia, Spagna e Grecia hanno annunciato il loro pieno supporto, sottolineando come l’iniziativa italiana rappresenti una base solida su cui costruire una strategia comune per salvare uno dei mari più minacciati al mondo dall’inquinamento.

Ogni anno, secondo i dati del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, finiscono nel Mediterraneo oltre 230.000 tonnellate di plastica. Questi rifiuti frammentati in microplastiche minacciano gravemente la biodiversità, entrando nella catena alimentare e mettendo a rischio specie protette come tartarughe marine, cetacei e uccelli marini. L’approvazione del piano rappresenta quindi un passo decisivo per tutelare l’ecosistema.

Con il via libera politico ottenuto a Londra, la proposta entrerà ora in una fase tecnica. Un comitato di esperti, guidato dall’Italia, avrà il compito di definire i dettagli operativi e il calendario di implementazione nei prossimi sei mesi. L’obiettivo è rendere il regolamento legalmente vincolante per tutti i paesi firmatari entro l’inizio del 2026, segnando una svolta storica nella protezione del Mare Nostrum.

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