ROMA (Mariano Paolozzi) – Insulti, offese e minacce di morte. Un minuto dopo il discorso di Sergio Mattarella di domenica, l’esercito degli ‘odiatori’ dei social si è messo in marcia contro il Presidente della Repubblica. Foto di Mattarella a testa in giù, auguri a fare la stessa fine del fratello ucciso dalla mafia, inviti al suicidio e così via. Un vero e proprio assedio virtuale al Colle. La polizia postale ha avviato indagini a tappeto su profili sociale e siti per intercettare tutti i reati di vilipendio (reato penale) perseguibili d’ufficio. A finire nel mirino della polizia postale anche il padre di Alessandro Di Battista, Vittorio. L’ipotesi di reato è di offese al prestigio e all’onore del presidente della Repubblica.
Indagato Di Battista senior
“Mister allegria fai il tuo dovere e non avrai seccature”, così il padre dell’ex deputato e figura influente dei 5Stelle Alessandro Di Battista. Era il 23 maggio e il il papà Vittorio si scagliava contro il presidente della Repubblica tramite un post su Facebook. Post poi rimosso. Per ora, il procedimento è a carico di ignoti, perché i carabinieri stanno terminando le operazioni di rito per identificare l’autore del post. “Gli do un consiglio. Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, ma quelle successive alla presa. Quando il popolo assaltò e distrusse gran parte di quel Palazzone”, scriveva Di Battista senior.
“Farai la fine di tuo fratello”. Minacce di morte choc a Mattarella
“Hanno ucciso il Mattarella sbagliato” o “Finirai come tuo fratello”. Sono queste alcune delle minacce di morte rivolte nei confronti del presidente della Repubblica da poco dopo il nulla di fatto per il governo Lega-5Stelle. C’è chi gli augura di fare la stessa fine del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nell’80. Ma c’è chi ha scelto di pubblicare una foto di Mattarella a testa in giù, in esplicito richiamo all’esecuzione e mortificazione corporale di Mussolini a piazzale Loreto. Insomma, un clima bruttissimo. E teso, fomentato dalle ultime vicende politiche. Intanto, ad indagini della polizia postale concluse, si capirà se le offese di morte verranno infilate nello stesso faldone giudiziario o meriteranno un trattamento a parte, con eventuali pene più severe.
In migliaia per la solidarietà a Mattarella
Intanto, nella giornata di ieri e la mattinata di oggi, il nome del presidente è ‘tendenza’ su Twitter e Facebook. Cioè, è il più citato di tutti. Di fronte all’assedio all’inquilino del Quirinale, la risposta degli altri utenti è stata ugualmente pronta e grossa. “Io sto con Mattarella” è uno degli hashtag più gettonati, così come la foto del PdR è apparsa su migliaia di profili di utenti.